L’addio dei vivi

All’interno della Festa Mobile del 32esimo Torino Film Festival un geniale Michele Placido porta la potenza del teatro in scena.

Una Roma sfacciata e sorridente quella di Michele Placido, presentata al Torino Film Festival, ma di un sorriso amaro. Prima di andare via è un film tratto dall’omonimo scritto di Filippo Gili, che parla di morte e dell’addio tra i vivi che scelgono di smettere di vivere.

L’esegesi di questo film sta proprio nel teatro, dove Michele ha confessato di aver visto lo spettacolo e di aver deciso di trasportarlo sui grandi schermi. Pur essendo stato rifiutato dalle grandi produzioni, la famiglia Placido ha deciso di autofinanziare questa produzione, portando avanti una scelta davvero coraggiosa dal punto di vista tematico e tecnico. Gli attori scelti, infatti, non sono attori di fama mondiale, ma attori emergenti che trovano le loro origini nel teatro stesso. Anche la scenografia e l’illuminazione ricordano quelle di un teatro, dove nell’interno della skené nasce, cresce e muore, la vita.

Sulla scia di Carnage di Polanski, Placido ha scelto di ambientare la narrazione all’interno di una stanza da pranzo in una modesta casa romana. Diversamente da quella di Polaski però, piena di oggetti lussureggianti fino a scoppiare, la stanza scelta da Placido è vuota e scarna, priva di tutto se non del necessario, e riempita solo dalle parole e dalle risa di chi la vive.

I personaggi si presentano una per volta, connotandosi in modo naturale e disinvolto per quello che sono. Le funzioni dei singoli nel sistema-famiglia appaiono topiche e stereotipabili: la mamma chioccia, il papà un po’ burbero, la figlia quarantenne in carriera, l’altra figlia, più giovane e sognatrice. Nel microcosmo delle gioie semplici della famiglia romana resta solo un punto, una maglia che non tiene: la figura di un uomo sulla cinquantina, Francesco, che guarda silenzioso e distaccato il teatrino familiare.  Interpretato magistralmente dallo stesso Gili, Francesco è un uomo distrutto e privo di sogni. Siede a tavola e non “mangia” il cibo, parole e risa perché non si sente in grado e non vuole «imparare a digerire il vivere», mettendone da parte il gusto amaro.

Assenza e distanza sono i due sentimenti che lo  contraddistinguono e poi un desiderio schiacciante di morte, cresciuto a fronte di una vita che non sente più sua dopo la morte improvvisa della moglie. Allora, forse un ultimo, atto di coraggio lo spinge a rompere l’equilibrio famigliare a pronunciare con tono perentorio e definitivo: «Domani mattina, io non sarò più vivo».

Quel che segue è la tragedia e il dolore che derivano da una perdita. Tutto si ferma, congelato nella bramosia della vita di fronte alla morte che sopraggiunge inaspettata e attesa. Il tema centrale diventa allora ‘l’addio tra vivi’, in cui ognuno dei personaggi cerca dapprima di convincersi del valore della vita e che, infine, porta il proprio commiato alla vita di chi ha deciso di morire del dolore più atroce e inspiegabile: il male d’amore.

Quel che resta è la «disarticolazione di un linguaggio» che non sa esprime il proprio dolore, ma rimane afasico e afono di fronte ad esso.

Titolo originale: Prima di andare via
Regia: Michele Placido
Attori: Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Michela Martini, Aurora Peres, Vanessa Scalera, Francesca Alunno (Giovanna)
Sceneggiatura: Filippo Gili
Genere: Drammatico
Fotografia: Bruno Cascio
Montaggio: Michele Placido, Luca Morazzano
Scenografia: Francesco Ghisu
Costumi: Biancamaria Gervaso
Musica: Luca D’Alberto
Produttore: Federica Vincenti
Produzione: Goldenart Production