Avete presente “Tutte le Cose Che non Sai di Lui“? Beh, eccoci in presenza del medesimo film, solo girato da una prospettiva famigliare diversa.

  • Scheda Tecnica

Una madre si accinge a fare la conoscenza (postuma) della figlia. Con relativa barca di amici al seguito.
Eccoci ancora di fronte al tortuoso cammino della scoperta dell’altro attraverso la risalita dei tratti caratteriali e delle tappe sentimentali di una figlia, solo superficialmente prossima alla sua genitrice ( i parenti, questi sconosciuti!).

La madre di Sara (D.Keaton) decide dunque di insediarsi nella casa dove la figlia abitava insieme a un manipolo di pseudo artisti e pseudo amici (essendo tutti fra di loro un po’ amanti e un po’ traditori), e scoprira’ suo malgrado quanto la giovane e bella ragazza non fosse propriamente quello che lei credeva, e non coltivasse i sogni e le ambizioni (marito, figli) che una madre vorrebbe, conducendo altresi’ una vita abbastanza promiscua.

La Keaton cerchera’ oltre ogni dire di restituire il soffio vitale all’assenza mortifera di Sara, vestendo i suoi abiti, abitando la sua stanza da letto, spingendosi fino all’esperienza allucinogena del peyote, a cui si appella in ultima istanza per ricevere “un segno” dall’aldila’, che si palesa attraverso la scritta fra le nuvole “Surrender Dorothy “, frase feticcio e collante del rapporto madre figlia, che si riuniscono intorno alla lettura del Mago di Oz.

Inutile dire che Judy Garland si sara’ rivoltata nella tomba!

Violentata e quanto mai sfruttata (nel senso anglofono di exploit ) la suggestione (che di suggestivo non ha niente e ci sta come il cavolo a merenda) di Dorothy e del Wizard per antonomasia, che dovrebbe fornire al soggetto un che’ di rispettabile, colto e profondo ma che invece pare solo citare a casaccio senza un cuore recitativo o di sceneggiatura che sorregga alcunche’.

Tutto il pastrocchio di intenzioni (una rielaborazione del lutto oltraggiosa e mal descritta) viene fotografata con luci soffuse e vellutate molto anni ’90 (del tipo Beverly Hills 90210), che annienta rughe ed espressivita’ (ma di quella ce n’è comunque poca).
La Keaton e’ un monumento, elegante e preziosa, ma piu’ la guardo e piu’ mi chiedo se sappia davvero recitare o vivacchi del suo essere un’icona capitata nel film giusto (I vari Padrino), negli anni giusti e con l’uomo giusto (il lungo sodalizio con Allen).

Arrenditi Dorothy: Film Tv da perdere tranquillamente!


La Frase
: “Era allegra l’ultima volta che l’avete vista?” Diane Keaton, Arrenditi Dorothy, 2006

Voto: 4