Ma che è morto sul serio?

Al Flaiano Film Festival una sezione dedicata ai capolavori del maestro viareggino recentemente scomparso.

Continuano le emozioni del 38° Flaiano Film Festival al cinema Massimo di Pescara. In programma per tutta la durata della rassegna, nelle sale del cinema e in quelle del Mediamuseum, una serie di proiezioni in omaggio al maestro Mario Monicelli. Più di venti, selezionate tra le numerose prodotte, dalle più popolari alle meno riconosciute, per testimoniare il lungo percorso e il lascito del regista toscano. Non basta. L’omaggio continua con la presentazione in anteprima assoluta di un documentario a lui dedicato, realizzato da Gloria De Antoni, intervenuta con Angela Prudenzi, critico cinematografico e a Gianpiero Consoli, docente di Storia del cinema all’Università d’Annunzio di Chieti.

I sentieri della gloria: in viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della Grande Guerra, questo il titolo del reportage della De Antoni, girato nel 2004, per celebrare i novant’anni di Monicelli,e quelli dell’anniversario dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale. La regista, autrice e conduttrice Rai imposta un dialogo con Monicelli, che riguarda e interpreta i filmati del suo viaggio del 2004, negli spazi in cui, nel 1959, girarono La Grande Guerra. A seguito della proiezione del documentario infatti, in programma la pellicola capolavoro di Monicelli, ambientata nelle campagne friulane, gli stessi luoghi in cui avvennero i contrasti del primo conflitto mondiale fra italiani e austriaci.

Il sodalizio tra il Flaiano Film Festival e Mario Monicelli non è cosa nuova. Insieme a Vittorio Gassman, Franca Valeri, Carlo Ludovico Bragaglia, Margaretha Von Trotta e Orazio Costa, nel 1994 il maestro ritira il Pegaso d’oro come riconoscimento alla carriera, a conclusione della ventunesima edizione del Premio per la letteratura, il cinema, il teatro e la televisione.

Diciassette anni dopo, la Fondazione Tiboni sceglie ancora di puntare su un “cavallo vincente” e gli dedica un’intera sezione. L’omaggio si apre con Le due vite di Mattia Pascal, girato nel 1985 e presentato alla 38° edizione del Festival di Cannes, con Marcello Mastroianni che interpreta il protagonista pirandelliano e si conclude con La ragazza con la pistola (1968), nel quale Monicelli, intuendo le capacità comiche di Monica Vitti, segna una svolta nella sua carriera, tanto da farla diventare una delle migliori interpreti della cosiddetta commedia all’italiana.

Nel mezzo, alcune interessanti proiezioni considerate “minori” dal punto di vista commerciale, ma non della qualità espressiva, quali Caro Michele (1976), tratto dal romanzo omonimo di Natalia Ginzburg, con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini. Oppure Temporale Rosy (1979), un flop commerciale, ma accuratamente scritto nella sua semplicità e raffinatezza descrittiva da Age & Scarpelli, ripreso da un romanzo breve di Carlo Brizzolara. In programma anche pellicole più recenti quali Cari fottutissimi amici (1994): solo apparentemente sterile, nasconde al suo interno un insieme di tematiche tipicamente monicelliane, dall’ironia al sarcasmo, tenerezza e ferocia, farsa e disincanto, ed è un soggetto di Rodolfo Angelico, sceneggiato da Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Suso Cecchi D’Amico (alla quale il festival dedica un’altra sezione in un suo omaggio) e dallo stesso Monicelli. Non potevano mancare uno dei suoi ultimi lavori, Le rose del deserto del 2006 – l’atteso ritorno del maestro sul set, frenato da rimandi e difficoltà produttive – liberamente ispirato a Il deserto della Libia di Mario Tobino e a Guerra d’Albania di Giancarlo Fusco; e gli irriverenti e dissacranti, Amici Miei – atto I e II, con l’indimenticabile scena del funerale del Perozzi, voce narrante del film e interpretato da Philippe Noiret. Nello stesso reportage della De Antoni, intervistato dalla regista, il regista risponde sull’argomento: “Non mi fa paura la morte, ma mi spaventa l’idea di star male e di essere accudito” – e ancora – “ La vecchiaia ha un vantaggio, ci rende più liberi”.

Forse da queste parole si evince il destino di un uomo caparbio e libero, certamente non disperato (come qualcuno ha sostenuto), di un vero artista che ha sempre rincorso la libertà, “un eroe dei nostri tempi”.

Il Festival continua
Flaiano Festival 38° Edizione
8 giugno – 8 luglio 2011

MediaMuseum
Piazza E. Alessandrini, 34
Pescara

Cinema Massimo
Via Caduta del forte, 15
Pescara