Giudah!, tradire come essere fedeli

É uscito l’11 aprile l’album d’esordio della band trevigiana Giudah!, un mix ben riuscito di post-rock, metal, elettronica, hard core e suoni pop. 

Si chiamano Giudah! vengono da Treviso e il loro omonimo album d’esordio è decisamente interessante.

Un disco che si compone di nove tracce, ovvero nove dichiarazioni di amore e di tradimento; Giudah! attraversa il post-rock, il metal, l’hard core, senza disdegnare il pop per approdare all’elettronica in una chiava che compone un tessuto articolato, le cui trame si intrecciano, si perdono e si ricompongono continuamente.

Colpisce come alcune di queste sembrino emergere dall’oscurità o dal tradimento di cui prima; un tradimento del proprio passato, delle proprie esperienze musicali regresse, un tradimento che – come ogni tradimento che si rispetti – è un atto di onestà, un tentativo di rimanere fedeli a se stessi.

Traccia che ha anticipato Giudah! (uscito l’11 aprile su Sisma, Soviet Dischi, Indiemood, Consorzio etichette indipendenti) è A Teaser, una sintesi di tutto ciò che il disco garantisce: campionamenti, sperimentazioni, utilizzo di drum machines, colpi intensi di basso e chitarra elettrica, momenti lirici e minimalisti, quasi silenzi che si aprono, squarci come radici che affondano in un terreno fertile.

Giudah!  viene distribuito in una preziosa edizione numerata di cinquanta copie, ognuna con una copertina diversa, disegnata da altrettanti grafici.

I Giudah, ovvero Francesco Mirò, Andrea Loide e Alessandro Buggiardino, provano a immaginare la musica del futuro ripercorrendo con nuove sonorità  sentieri già noti.

Il loro tentativo – riuscito – è cosa ambiziosa: pensare che ci sia ancora qualcosa di nuovo e di interessante da dire.

TRACKLIST

INTRO
VENOM
ROSEMARY FIELDS
DOWN BY TEMPO
DRESSCODE
THE 47TH GRACE OF MRS HATWING
A TEASER
FRIDAY NIGHT THEME
SOOGO!