La patria del cinema omaggia i grandi

Si apre lunedì 14 ottobre la quinta edizione del Festival Lumière di Lione, la rassegna che la città che vide nascere il cinematografo e il cinema dedica alla settima arte.

Quarantasei secondi che cambiarono il mondo. La Sortie de l’usine Lumière à Lyon è universalmente considerato come «il primo film commerciale della storia» e dopo la sua proiezione, nulla fu come prima. Girato in rue Saint-Victor (oggi, rue du Premier Film, sede dell’Institut Lumière), il 19 marzo 1895, il breve filmato fu proiettato, insieme ad altri nove, nella famosa serata al Salon indien du Grand Café di Parigi, il 28 dicembre dello stesso anno. Con l’invenzione del cinematografo e con questa favolosa serata, i fratelli Lumière entrarono nella storia, consegnando alla città sul Rodano un luogo da coltivare e da custodire.
E si deve proprio a questo piccolo e prezioso scrigno, costruito là dove tutto cominciò e che conserva le impronte dei primi passi del cinema, l’organizzazione del Festival Lumière, giunto oramai alla quinta edizione. Un festival estremamente ricco che riconsegna la città alla storia, e il mondo del cinema ai suoi luoghi natali.

Il festival è una vera e propria festa della settima arte e, come ogni grande evento che si rispetti, non può essere privo di un premio all’altezza della sua fama. Una giuria attenta e selezionata conferisce, ogni anno, il Prix Lumière, il maggior riconoscimento che l’Istitut concede a un grande attore o regista e che ha visto fino a oggi premiati Clint Eastwood, Miloš Forman, Gérard Depardieu e Ken Loach. Per l’edizione 2013, la giuria del Prix Lumière ha deciso di premiare il grande regista statunitense Quentin Tarantino. Il premio verrà consegnato al cineasta venerdì 18 ottobre all’Amphithéâtre du Centre de Congrès di Lione.

Il festival celebrerà l’evento con una grande retrospettiva genuinamente tarantiniana. Non saranno, infatti, presentati solamente gli otto lungometraggi del regista (da Le iene a Pulp Fiction, dai due capitoli di Kill Bill a Django Unchained), ma questi verranno accompagnati da alcuni lungometraggi come Minnesota Clay o Gli specialisti di Sergio Corbucci (che, insieme a un altro film del nostro Corbucci, Django, rappresentano le fonti principali del suo ultimo film), Hitler Dead or Alive di Nick Grinde, Operazione segreta di Jack Arnold (Tarantino porterà la sua copia personale a Lione), Voyou di Claude Lelouch, o Rolling Thunder di John Flynn. Insomma, la cinefilia del regista americano ha una forte eco anche sulla programmazione del festival francese. Se si dà quindi carta bianca al regista, quest’ultima viene immediatamente colmata di rimandi e di legami più o meno visibili interni alla cinematografia che rendono questo omaggio uno dei momenti forti della rassegna.

Ma se Tarantino occupa la posizione principale, anche le opere di altri registi saranno splendidamente rappresentate, come è il caso di Ingmar Bergman o di Hal Ashby. Il regista svedese, scomparso nel 2007, verrà omaggiato con un’importante retrospettiva composta da tredici film (da Musica nel buio del 1946 a Fanny e Alexander del 1982), ai quali si accosterà il documentario, presentato in anteprima a Lione, Trespassing Bergman di Jane Magnusson e Hynek Pallas. Ma il festival non è solamente una celebrazione dei nomi più conosciuti del cinema, ma anche una riattivazione della memoria e una riscoperta di nomi quasi dimenticati, come quello di Hal Ashby. Autore di opere fondamentali come Tornando a casa e Oltre il giardino, Ashby, nonostante la sua influenza su altri registi, è ancora oggi uno degli autori più sottovalutati di Hollywood. Merito della rassegna lionese è anche quello di riproporre i suoi film (la retrospettiva a lui dedicata ne conta ben nove), proponendo un’articolata riflessione sul suo lavoro.

L’ultima grande retrospettiva del festival è quella dedicata a Henri Verneuil. La programmazione si concentra sui primi lavori (da La Table aux crevés del 1951 a 100.000 dollari al sole del 1964), ed è infatti sottotitolata Noir et blanc: 1950/1960 per marcare con chiarezza l’attenzione che si focalizza su di una certa estetica con la quale il regista francese seppe intessere dei capolavori come Quando torna l’inverno o Colpo grosso al Casinò.

Le Festival Lumière de Lyon arrive à sa cinquième édition avec un programme très riche et hétérogène. Du 14 au 20 octobre le public aura la possibilité de rencontrer ou de retrouver l’œuvre de certains grands cinéastes comme Quentin Tarantino, Ingmar Bergman, Hal Ashby et Henri Venteuil. Quatre rétrospectives qui marqueront les moments forts de l’édition 2013. Comme d’habitude depuis sa création en 2009, le Festival décèle le Prix Lumière à une grande personnalité du septième art. Cette année Quentin Tarantino sera à l’honneur du Festival et recevra le prix vendredi 18 octobre à l’Amphithéâtre du Centre de Congrès.

Il festival continua:
sedi varie – Lione (Francia)
dal 14 al 20 ottobre 2013

L’Institut Lumière di Lione presenta
Festival Lumière 2013
info e programma www.festival-lumiere.org