L’esplosione

Pertubazione calma

L’esplosione è un film che a buon diritto rientra nel grado del metacinema, più che del classico documentario sulla storia di un uomo, che nello specifico sarebbe Danilo Coppe, il massimo esperto di demolizioni con dinamite in Italia, che – chiamato ad abbattere le otto torri dell’ecomostro del Villaggio Coppola, in Campania – rischierà di rimanere invischiato in un meccanismo talmente oscuro e complesso che nemmeno l’esplosivo più potente sembrerà in grado di far crollare. L’ultimo lavoro di Giovanni Piperno, come dicevamo, è molto più di una storia su un outsider. E’ un film in cui la narrazione – da una parte – prevale sul didascalismo che caratterizza la maggior parte dei documentari odierni e – dall’altra – si pone completamente al servizio di una riflessione dell’arte cinematografica su se stessa.Il merito è di una grande resa registica che mette lo spettatore nelle condizioni di percepire un senso di spaesamento e perturbamento originale, difficile da trovare nel genere cui dovrebbe appartenere la pellicola (appunto il documentario).

Già nelle prime sequenze girate all’interno della centrale nucleare, attraverso un’accentuata verticalità delle inquadrature, percepiamo sia la grandezza del luogo sia il disorientamento che quest’ultimo provoca nel protagonista. Quando Danilo comincia invece a muoversi all’interno dell’ecomostro, la verticalità scompare improvvisamente, la camera a mano si fa ossessiva nel seguire i movimenti dei personaggi, e dalle immagini emerge un forte senso di soffocamento, di claustrofobia, di paura di rimanere intrappolati.

Il Villaggio Coppola è un labirinto, pericoloso, mostruoso, che ha mietuto molte vittime “simboliche”, donne e uomini rimasti prigionieri nelle loro piccole stanze e che adesso non hanno più la forza per andarsene.

Le otto torri diventano in questo modo il vero protagonista del film, come era già successo con la città di Tara in Strategia del ragno di Bernardo Bertolucci.

Danilo, sorta di Athos Magnani, è vittima di una costruzione edilizia che è simbolo dell’avidità umana e della frode pubblica.

Nel film gli elementi diegetici e quelli extra diegetici si fondono in continuazione tra loro, accentuando così il senso di disagio nello spettatore. Solo i campi lunghi in bianco e nero ci danno un’idea della dimensione complessiva del Villaggio e sono come dei punti bianchi nello sviluppo della trama.

Un film che pone la narrazione come priorità ma che non rinuncia all’elemento di denuncia sociale, il tutto esaltato da un’ottima fotografia, curata dal regista stesso, e dalle musiche di Mario Tronco.

Il confronto più palese è quello con il cinema di Matteo Garrone che nello stesso periodo e nella stessa location girava L’Imbalsamatore e che userà Le Vele di Scampia (già presenti nel film di Piperno) per Gomorra.

Tra i contenuti di approfondimento del DVD segnaliamo la versione integrale del documentario industriale di promozione del Villaggio Coppola del 1969 – ecuperata dal regista grazie all’aiuto di uno dei parenti della famiglia Coppola -, una videointervista inedita al giornalista e scrittore Antonio Pascale – che racconta la storia del Villaggio, dalle origini fino a oggi – e a Giovanni Piperno, regista del documentario che svela alcuni piccoli segreti della realizzazione.

Per dirla con le parole di Gianni Canova “in questo film c’è molto di più della realtà. In questo film c’è il deserto del reale.”

Titolo: L’esplosione
Regia: Giovanni Piperno
Sceneggiatura: Giovanni Piperno
Fotografia: Giovanni Piperno
Montaggio: Marco Spolentini
Suono: Marco Fiumara, Max Gobiet
Musiche: Mario Tronco per la piccola Orchestra Avion Travel
Produzione: Carlo Cresto-Dina per Fandango, Tele+
Distribuzione: CG Home Video S.r.l.
Genere: Documentario
Strato DVD: Doppio
Durata: 76′
Area: 2
Formato video: 16/9 – 1,85:1
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti, e Inglese