Non si può negare che Sherlock Holmes negli ultimi anni abbia avuto un ritorno di fiamma da parte del pubblico, considerando sia le pellicole di Guy Ritchie, sia la serie tv che vede protagonista Benedict Cumberbatch. Bill Condon, che proprio con lo stesso Cumberbatch ha portato nelle sale la sua ultima, deludente, opera, tenta la via della nostalgia con il suo Sherlock Holmes, purtroppo con la paura di osare davvero.

Sherlock Holmes (Ian McKellen) è invecchiato e vuole godersi finalmente la quiete della sua fattoria sulla costa britannica. A fargli compagnia, oltre alla governante (Laura Linney) e al piccolo e intelligente Roger (Milo Parker), il ricordo dell’unico caso che l’investigatore non è mai riuscito a risolvere.

Toglietevi dalla testa Robert Downey Jr., cancellate anche Benedict Cumberbatch, il tempo di uno Sherlock Holmes giovane è ormai passato: ora è il momento della nostalgia, della memoria perduta e dei ricordi sfocati. Ian McKellen, non lo si scopre certo ora, è molto abile e dimostra ancora una volta il suo talento nell’interpretare il vecchio investigatore, che si presenta senza pipa e senza cappello che, a quanto sembra, sono idee romanzate dal fido amico Watson. La pellicola di Bill Condon segue quindi Holmes nei suoi ricordi, grazie a flashback ben dosati e più o meno riusciti, anche se il difetto più grande è che quell’uomo potrebbe benissimo essere una persona qualunque, perché non basta certo un forzato “fai quella cosa” (ossia saper fare deduzioni azzeccate, solo guardandola, da dove arriva una persona, cosa ha fatto e perché lo ha fatto) per regalare il fascino e il carisma che un personaggio come Holmes evoca. La regia è comunque buona, visivamente regala anche alcune sequenze molto belle, ma è in sede di sceneggiatura che si riscontrano alcune perplessità, in particolare lo script risulta essere troppo prolisso e dal ritmo eccessivamente compassato a tratti, che se da un lato specchia lo spirito riflessivo del protagonista, dall’altra rischia di risultare poco fluido e tedioso agli occhi dello spettatore. Apprezzabile e a tratti poetico il rapporto di Holmes con il piccolo Roger, deciso a seguire le sue orme sia come allevatore di api, sia come investigatore: sarà lui a spingere l’investigatore a ripensare al suo ultimo caso, quello mai risolto, quello che mai fu così decisivo nella sua vita. Condon sfrutta a metà una buona occasione, un soggetto potenzialmente interessante che vive di una buona regia ma che non lascia nulla allo spettatore, un film come tanti. Elementare, insomma.

Titolo originale: Mr. Holmes
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher
Attori principali: Ian McKellen, Colin, Starkey, Laura Linney, Hattie, Morahan, Hirouki Sanada, Patrick Kennedy, Roger, Allam, Phil, Davis, Frances de la Tour, Milo Parker, Nicholas Rowe
Montaggio: Virginia Katz
Fotografia: Tobias Schliesser
Musiche: Carter Burwell
Prodotto da See-Saw Films, Al-Film, Archer Gray Productions, BBC Films Icon Productions
Durata: 105′
Genere: Drammatico