Dove siamo? A Città del Messico

Sin dalle prime scene iniziali Güeros si presenta come un film piuttosto spiazzante al quale, con molta probabilità, non si era preparati. Ed è proprio per questo che non può essere ignorato.

Tomàs è un ragazzo di quattordici anni che vive a Città del Messico con la madre; dopo aver commesso un rischioso scherzo ai danni di un passante Tomàs viene mandato a vivere per qualche tempo da suo fratello Federico in una zona lontana della città dove abita con Santos, il suo coinquilino. La convivenza dei due non è delle migliori fin quando un giorno, leggendo il giornale, Tomàs scopre che il loro idolo di infanzia è in fin di vita, convince quindi il fratello e Santos a raggiungere l’ospedale per rendere un ultimo omaggio all’artista. Inizia quindi un lungo viaggio alla ricerca di una vecchia leggenda del rock underground messicano per le infinite e disorientanti strade di Città del Messico.

Questa è la trama di Güeros, primo film del regista Messicano Alonso Ruizpalacios che, nel 2014, gli valse l’orso d’oro a Berlino come miglior opera prima. Per quanto la trama possa sembrare molto semplice, è necessario dire che il film non lo sia affatto. Güeros è infatti uno di quei film che non può essere guardato con superficialità, richiede attenzione, richiede che la propria quotidianità venga dimenticata e messa da parte. C’è bisogno che lo spettatore sia disposto ad aprirsi ad una realtà, a degli scenari e a delle vicende che oscillano costantemente tra l’iperrealismo e il surrealismo. è necessario che questi due aspetti vengano accolti dallo spettatore con pazienza, dando il tempo necessario al film di seguire il suo corso, lasciando che un poco allo volta ci si abitui allo scorrere delle immagini e dei dialoghi, finché non arrivi il punto in cui il coinvolgimento all’interno della pellicola diventi totale.

L’elemento principale che permette il compiersi di questo fenomeno è il sapiente utilizzo dei suoni da parte del regista; e non è un caso che sin dalle prime scene l’elemento che più risalta è il rumore. Il rumore traumatizzante della metropoli che, a primo impatto, disorienta e infastidisce, ma al quale ci si abitua gradualmente fino a diventare un semplice sottofondo. Altro elemento fondamentale per la riuscita di Güeros è l’utilizzo del bianco e nero che, se all’inizio può sembrare forzato, diventa a poco a poco parte fondamentale della scena, tanto da sembrare l’unica soluzione possibile, quasi i colori fossero superflui.

Titolo originale: Gueros
Regia: Alonso Ruizpalacios
Cast: Tenoch Huerta, Sebastiàn Aguirre, Ilse Salas, Leonardo Ortizgris
Sceneggiatura: Alonso Ruizpalacios, Gibràn Portela
Produzione: Ramiro Ruiz
Distribuzione: Bunker Hill
Fotografia: Damiàn Garcia
Musiche: Tomàs Berreiro
Montaggio: Ybràn Asuad, Ana Garcia
Nazionalità: Messico
Anno: 2014
Durata: 111’