L’ultimo assolo della coreografia per tre sere al Piccolo Teatro Strehler: Carolyn Carlson incontra la tecnologia degli Electronic Shadow.
La danza come poesia visiva. L’assolo come essenza della danza. La visual art come strumento per esplorarne le infinite potenzialità. Double Vision nasce da un incrocio trans-disciplinare, dall’incontro tra la coreografa-étoile Carolyn Carlson e il giovane gruppo Electronic Shadow, composto dall’architetto Naziha Mestaoui e dallo scenografo Yacine Ait Kaci.

All’insegna, dunque, di questo cortocircuito artistico, Double Vision propone una coreografia globale del palcoscenico, nella quale il corpo, quello di Carolyn Carlson, orchestra in un assolo coreografico un universo che si estende su tutto il palcoscenico e che la tecnologia rende vivo.

Lo spettacolo è un’ode all’immaginario, una doppia visione della realtà, un poema visivo e sonoro sulla relatività delle nostre percezioni.

Tra percezione sensoriale e immaginazione poetica, Carolyn Carlson attraversa i tre momenti in cui si articola la coreografia: il “mondo che si vede”, la creazione della natura, il “mondo che si produce”, quello dell’uomo, della civilizzazione, delle metropoli, e il “mondo che si immagina”, l’infinito, la trascendenza, il divino che risiede in ognuno di noi.

Scultura o ieratica silhouette in bianco e nero, la Carlson danza con le immagini, mette in relazione il suo corpo flessuoso con la scenografia tecnologica. Lungi dall’essere una sincronizzazione del movimento con l’immagine, lo spazio diventa l’eco del corpo, i costumi giganteschi la pelle di un’immagine in movimento perpetuo.

L’assolo costituisce per Carolyn Carlson la forma essenziale del lavoro coreografico. E, irrimediabilmente, l’artista vi ritorna, come alla ricerca della sua propria essenza. I suoi assoli sono dei punti di riferimento che scandiscono la sua carriera di coreografa e di interprete.

Nel giugno 1973, sul palcoscenico dell’Opéra de Paris, con Density 21,5 omaggio a Edgar Varese, Carolyn Carlson prende piede nell’immaginario coreografico francese. Nel 1983 Blue Lady diventerà la sua coreografia distintiva e sarà rappresentata in tutto il mondo per dieci anni. Nel 1995 crea Vu d’ici al Théâtre de la Ville, autoritratto in cinque parti. Con Writings on Water, assolo creato nel 2002 a Venezia, il fisico di Carolyn Carlson danza al di fuori del tempo, evolvendosi in un’eternità fluida e mutevole. Double Vision, nato dall’incontro con Electronic Shadow, un duo multimediale, segna la nuova tappa di un eccezionale percorso di assoli.

Creato nel 2000 da Naziha Mestaoui e Yacine Ait Kaci, Electronic Shadow si basa su un’ibridazione totale delle discipline artistiche tra lo spazio e l’immagine e propone creazioni innovative nel campo dell’arte contemporanea, dell’architettura, del design e della scena. Lo spazio, l’immagine e il tempo si fondono in ambienti interattivi. Le creazioni di Electronic Shadow sono state esposte al MOMA di New York, al Centre Pompidou di Parigi, alla Fondation Electra, al Museo contemporaneo della fotografia a Tokio, e sono state insignite di numerosi riconoscimenti internazionali.

Maggiori informazioni su www.piccoloteatro.org