Una ragazza muore accidentalmente una sera durante la partita di calcio Sarajevo-Partizan. Da quel momento chiunque entri in contatto con il suo corpo cercherà di sbarazzarsene temendo di essere accusato della morte di Selma. Intanto a casa la madre che le sta cucendo un vestito, la aspetta.

Con una pellicola dai colori vivaci e un po’ retrò, e con una cura delle immagini che nell’insieme risultano evocative, Aida Begič riesce a trasmettere una completezza e un senso di agitazione che coinvolge tutti i personaggi, che si sentono colpevoli della morte di Selma pur non avendo effettivamente alcun legame con lei. Sullo sfondo di sentimenti difensivi quali la paura e l’omertà, la partita di calcio accompagna tutto il corto dando un senso ancor più angoscioso alle immagini che vedono la madre, inconsapevole di tutto, attendere la figlia mentre la strada viene travolta dalla parata esultante dei tifosi del Sarajevo. Il gioco di contrasti è metafora dell’epilogo tragico in cui è finita la vita di Selma.

Sjever Je Poludio è un corto di diciannove minuti che risulta molto efficace per il senso che la regista dà all’insieme della composizione, mirata e concisa al fine di rappresentare una triste storia di scarica barile.

Titolo originale: Sjever Je Poludio
Regia: Aida Begić
Attori Principali: Alma Somun, Miralem Zubčević, Emina Muftić, Admir Glamočak
Sceneggiatura: Aida Begić, Elma Tataragić
Produttore: Amra Baksic Camo, Elma Tataragić
Casa di produzione: SCCA/PRO.BA – Sarajevo Center for Contemporary Art
Montaggio: Miralem Zubčević
Fotografia: Erol Zubčević
Scenografia: Ajna Zlatar
Musica: Igor Camo
Anno: 2003
Colore: colore
Paese: Bosnia Erzegovina
Durata: 19’
Genere: drammatico