La vita di Sophie, ragazza olandese cresciuta con due madri lesbiche e due padri gay, mostrata attraverso uno smartphone.

Il corto di Giacomo Abruzzese si prefigge l’obiettivo di assumere le caratteristiche del documentario, probabilmente per il tema che tratta o probabilmente per la curiosità che desta di per sé la presentazione ad un festival di un film girato con un cellulare. Peccato che il risultato sia ben lontano.

Pur avendo tutte le carte in regola per realizzare un’indagine interessante, sia dal punto di vista dei contenuti sia dal punto di vista del girato, il lavoro del regista italiano si sofferma sulla superficie della vita di Sophie la quale, presente in sala alla proiezione del film, ammette che Giacomo Abruzzese abbia rappresentato solo la parte “bella” della sua vita.

Questo traspare soprattutto dalle immagini, che cercano di arrivare a dei contenuti maggiori, ma che purtroppo risultano un impacciato omaggio a film di grandi registi che han trattato il tema di adolescenti trasgressivi, con camei di immagini girate sul bordo della vasca da bagno, o come una delle scene finali in cui si vedono Sophie, il suo ragazzo e l’amica intima, a letto ripresi dall’alto.

Troviamo un girato anemico di quasi mezz’ora che si gingilla in immagini scontate, che avrebbero provocato più interesse se fossero state girate tutte dalla protagonista. L’occhio esterno di Abruzzese infatti non trasmette nulla di più, e anzi toglie spessore e significato ad un tema che poteva essere espresso da concetti e dialoghi più mirati a spiegare il punto di vista di una ragazza la cui crescita interiore è sicuramente stata segnata dall’insolita composizione della sua famiglia.

Se consideriamo poi che l’interesse per questo lavoro nasce soprattutto dal fatto che tutte le immagini escono da uno smartphone, ci chiediamo come abbia fatto Giacomo Abruzzese a spendere 5.000 euro per la realizzazione di un corto girato in dodici giorni.

Abruzzese dice di aver trovato la donna del futuro. Lo spettatore invece trova una delle tante ragazzine che gioca con la propria sessualità. Peccato che il regista non abbia approfittato di contenuti validi  per realizzare un prodotto completo capace di dar voce ad un tema d’impatto che fa sempre più capolino nelle vite delle famiglie moderne.

Titolo originale: This Is The Way
Regia: Giacomo Abruzzese
Attori Principali: Sophie “Joy” Tiel
Sceneggiatura: Giacomo Abruzzese
Produttore: Sébastien Hussenot
Casa di produzione: La Luna Production
Montaggio: Marco Rizzo
Fotografia: Giacomo Abruzzese
Scenografia: Giacomo Abruzzese
Musica: Hapsburg Braganza, Francesco Giannico
Anno: 2014
Colore: colore
Paese: Francia
Durata: 27’
Genere: documentario