To the Wonder

Gran scorpacciata di film a Venezia 71: 3 CoeursIch Seh Ich Seh (Goodnight Mommy)Senza nessuna pietàThe Humbling.

3 Coeurs, il film in concorso di Jacquot, si apre con l’innamoramento di un uomo e una donna. Entrambi sono impegnati a tacere qualsiasi dettaglio circa la loro vita. Passano la notte a chiacchierare, si danno appuntamento per la settimana seguente a Les Tuileries ma un attacco di panico impedisce all’uomo di raggiungere l’enigmatica donna. Lei, ferita, decide di partire per l’America col fidanzato e lascia la contabilità del negozio d’antiquariato che gestisce assieme all’amata sorella. La sorella Sophie è convocata dal fisco e verrà aiutata a far quadrare i conti da un seducente ispettore, ossia dall’uomo di cui si era segretamente innamorata la sorella. Sophie e Marc si trasformano in una coppia serena, gioiosa e molto tranquilla. I due si sposano e hanno un figlio. La sporadica presenza di Sylvie sconvolge la vita di Marc e lo riporta alle poco salutari abitudini di un tempo (attacchi di cuore autoindotti, fumo). Marc perdere così la serenità faticosamente acquisita e allaccia una relazione con Sylvie, che minaccia di morire se verrà scoperta dalla “persona che più ama”. Questo film, assolutamente insipido, gode di un fantastico cast, ma (a mio avviso) sprecato per la mediocrità dei sentimenti che il regista intende esprimere.

La giornata continua con Ich Seh Ich Seh (Goodnight Mommy) degli esordienti austriaci Veronika Franz (la sceneggiatrice di Ulrich Seidl, anche lui alla Mostra con Im Keller) e Severin Fiala. Lungometraggio eccellente, se non fosse per alcune violenze insistite, in perfetto stile Seidl. La regia è maestosa. Estreme sono le emozioni cui il film si appella: una donna subisce un intervento chirurgico molto invasivo, ha il volto – ed il cuore – rabbiosamente coperti ed i figli gemelli non la riconoscono. Si tratta di un articolato dramma sull’identità, sul rapporto fraterno e filiale, sulla morte e sullo squilibrio psichico. È il primo film della mostra ad essere evocativo e non esplicativo. La sezione Orizzonti si conferma una delle più interessanti e con questo film ha svelato una perla, una rarità.

Ha molte meno pretese artistiche Senza nessuna pietà, il secondo film italiano in concorso nella sezione Orizzonti per la regia dell’esordiente Michele Alhaique. Pierfrancesco Favino, alias Mimmo, è un interprete magistrale, un “onesto malavitoso” romano, molto rude, ai servizi dello zio delinquente. Mimmo viene assoldato per portare al cugino una giovane e molto poco avvezza ragazza squillo e se ne innamora. Per salvarla dalle violenze del cugino, Mimmo lo picchia fino a renderlo paralitico e scappa con la ragazza. Inizia così una faida interna alla Romanzo criminale. Questo film, nonostante la trama sembri trita e ritrita, affronta alcune tematiche – nobili eppure inusuali – in maniera molto immediata, ‘di pancia’ direi. Un esempio fra tutti: Mimmo, dopo essere stato ferito, è ospitato da Pilar, la provvidenziale donna di servizio cubana che rischia persino la vita per aiutarlo, allo stesso modo in cui ognuno di noi dovrebbe fare con un rifugiato politico.

Per concludere in bellezza assisto alla proiezione di The Humbling di Barry Levinson, purtroppo fuori concorso, film che segna un grande ritorno del regista statunitense. Un film degno della gloria di Rain Man e Sleepers, ma assai differente da entrambi. Curiosamente simile a Birdman, il film tratta di Simon Axler, un grande attore di teatro (Al Pacino) che si getta dal palco alla fine di uno spettacolo e per questo viene ricoverato. Simon ha problemi a distinguere tra realtà e finzione, si impegna per far sì che all’ospedale le sue grida siano godibili esteticamente e della giusta intensità, teme di aver perso quel dono che – in veste di croce e delizia – ha fatto sì che rinunciasse alla sua vita per interpretare quella degli altri. Ormai sessantasettenne, incontra una trentenne lesbica, che lentamente diventa l'”oggetto del suo affetto” più vero. Per renderla felice, Simon si impegna a riprendere in mano vita e carriera e, in mezzo a splendide citazioni di King Lear, si spenge sul palco con una maestria assolutamente vitale.

Questo film necessiterebbe di un’analisi approfondita, ma la pioggia si abbatte sul Lido e il quarto film della giornata è oramai giunto al suo termine.

Titolo: 3 Coeurs
Regia: Benoit Jacquot
Cast: Benoit Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve
Durata: 100′

Titolo: Ich seh Ich seh (Goodnight Mommy)
Regia: Veronika Franz, Severin Fiala
Cast: Susanne Wuest, Elias Schwarz, Lukas Schwarz
Durata: 99′

Titolo: Senza nessuna pietà
Regia: Michele Alhaique
Cast: Pierfrancesco Favino, Greta Scarano, Claudio Gioè, Adriano Giannini, Ninetto Davoli
Durata: 98′

Titolo: The Humbling
Regia: Barry Levinson
Cast: Al Pacino, Greta Gerwig, Kyra Sedgwick, Dianne Wiest, Charles Grodin
Durata: 112′