Il Vaticano visto da Sorrentino

Siamo molto lontani da qualsiasi altra rappresentazione cinematografica del pontefice. Scaltro, magnetico, machiavellico, il Papa di Sorrentino assomiglia di più al Frank Underwood di House of Cards. In onda dal 21 ottobre su Sky, The Young Pope è stato presentato come evento speciale, Fuori Concorso, alla 73. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. 

Definire questo personaggio, interpretato magnificamente da Jude Law, è impossibile. Solo con le prime due puntante, The Young Pope potrebbe diventare uno dei casi seriali più importanti dell’anno.

Affascinante ma inavvicinabile, scaltro ma poco simpatico. Sorrentino dipinge uno dei suoi personaggi più riusciti, calando il suo sguardo su uno degli ambienti meno conosciuti ma riconoscibili del mondo. Il regista non ha paura di confrontarsi con una figura così poco rappresentata dal nostro cinema. L’ultimo, il Papa di Nanni Moretti con Habemus Papam (2011), una rappresentazione in ogni caso molto fedele al pontefice che siamo abituati a vedere. Il Papa di Sorrentino, al contrario, è tutt’altro che uno stereotipo.

Frutto di una delle scritture seriali più riuscite, The Young Pope abbina ad una perfetta macchina tecnica, una narrazione complessa. Se da una parte riflette sul potere ecclesiastico e del suo ruolo come Stato, dall’altra riesce a raccontare l’unicità e la solitudine dell’uomo. Tolti i limiti temporali di un film, il regista partenopeo scava e approfondisce la figura del giovane pontefice appena eletto. Egli stesso dichiara di essersi preparato per tutta la vita a questo ruolo, eppure dagli occhi scaltri ma solitari di Pio XIII (questo il suo nome come pontefice), Sorrentino lascia intendere il sacrificio e le scelte fatte in passato. Una figura autorevole, machiavellica, e forse anche fragile e malinconica. La pipa del padre che tiene ancora con sé fin dalla più tenera età svela molto di più di mille parole.

Con le due prime due puntante scopriamo le figure che tali hanno reso Lenny, Pio XIII. Una straordinaria quanto incantevole Diane Keaton (suor Mary), suora e madre spirituale del Papa, svela un carattere deciso e calcolatore. E Spencer, mentore di Lenny e figura ambigua all’interno del Vaticano ricreato da Sorrentino. Uomini e personalità complesse, a cui va aggiunto il personaggio interpretato da un imperdibile Silvio Orlando, Cardinal Voiello, una delle figure più importanti all’interno del Vaticano, oltretutto artefice del passaggio di Lenny al seggio papale.

È ancora presto per dare un commento definitivo ad un’opera ancora lontana dall’essere conclusa. Solo con le prime due puntante, Sorrentino sembra aver dato alla sua scrittura seriale una visione diversa dalle solite serie tv, quasi a realizzare un film moltiplicato per 10 episodi, e nonostante questo, dopo aver visto le prime due puntante, si ha voglia di continuare e godersi tutte le puntante insieme; una sensazione che ultimamente si ha con pochissime opere per la tv.

Titolo originale: The Young Pope
Regia: Paolo Sorrentino
Cast: Jude Law, Diane Keaton, Silvio Orlando, Scott Shepherd, Cécile De France
Genere: Serie TV, Commedia – episodi: 8
Produzione: Sky in collaborazione con HBO, Canal+ e Wildside
Paese: Italia, Francia, Spagna, USA