C’è sempre tempo per ricominciare

Presentato come film d’apertura della 35° edizione del Torino Film Festival, è permeato da un umorismo delicato e agrodolce. Convincenti gli attori e sufficientemente oleate le dinamiche, ma una narrazione sfilacciata e appesantita finisce per farlo promuovere solo con riserva.

Sandra, sposata da trentacinque anni con un membro dell’alta borghesia britannica, scopre che il marito ha una relazione extraconiugale con la sua migliore amica.
Non intenzionata a perdonarlo, lo abbandona e cerca rifugio da sua sorella Bif, un’anziana signora dallo stile di vita alternativo che alloggia da sola in un piccolo e confusionario appartamento.
Le due non si vedono da anni e la coabitazione inizialmente è complicata. Sandra però deve provare a ricominciare a vivere: trova la spinta decisiva nel gruppo di ballo di cui fa parte la sorella e in Charlie, un eccentrico restauratore che ha venduto la propria casa e vive su una barca.

Ricomincio da noi è un racconto di crescita crepuscolare.
Il titolo originale, Finding your feet, è un modo di dire d’origine anglosassone che esprime il concetto di una ricerca e del raggiungimento di se stessi attraverso un processo di riscoperta delle proprie aspirazioni più profonde.
Processo che, almeno per quanto riguarda la pellicola in questione, è portato a termine con riserva.
Le frecce all’arco di Richard Loncraine sono molteplici, prima fra tutte quella di un cast solido e poliedrico.
Imelda Staunton, pur non alla sua migliore interpretazione, tratteggia tutte le manie e le insicurezze di Sandra, nascondendole dietro una maschera di aristocratica altezzosità. Celia Imrie è un’adorabile vecchietta arzilla e alternativa, che affronta la vita per quel che è godendo di tutte le possibilità che la sua età ancora le concede. Timothy Spall, poliedrico per antonomasia, presta il suo faccione intenso ed espressivo a un uomo spezzato che non riesce comunque a perdere il suo serafico umorismo.
Nella più classica delle tradizioni britanniche, l’umorismo è delicato e intelligente, intriso di un profondo apostrofo agrodolce e mai volgare o troppo sopra le righe.
Eppure le dinamiche di fondo di Ricomincio da noi hanno un passo incerto, appesantito dalla ricerca di un equilibrio troppo artefatto tra commedia e dramma. Non è solo una questione di prevedibilità: è ovvio fin da principio che la protagonista intraprenderà un percorso di crescita e si affrancherà dai demoni e dalle catene che l’hanno tenuta legata per troppo tempo, e tale consapevolezza non infastidisce. É il come essa si espliciti a non convincere.
Difficoltà, malattie, sentimenti e generiche situazioni sono sciorinate come se il loro fine esclusivo fosse portare avanti la storia e non apportare altro giovamento quanto a spessore e profondità delle caratterizzazioni collaterali. Una scelta che depotenzia la carica emotiva e allo stesso tempo tira il freno a mano sulle risate.
Ricomincio da me è una godibile riflessione sulla terza età e sulla possibilità di poter ricominciare a vivere in ogni momento, ma è privo della scintilla che potesse innalzarlo oltre il traguardo della piccola soddisfazione.

Titolo originale: Finding your feet
Nazionalità: Regno Unito
Anno: 2017
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 89′
Regia
: Richard Loncraine
Interpreti: Imelda Staunton, Timothy Spall, Celia Imrie, David Hayman, John Sessions, Joanna Lumley
Sceneggiatura: Rick Moorcroft, Meg Leonard
Produzione: Rick Moorcroft, Meg Leonard, Powder Keg Pictures, Eclipse Films, Catalyst Global Media
Distribuzione
: Cinema
Fotografia: John Pardue
Montaggio: Johnny Daukes
Musiche Originali: Michael J McEvoy

Nelle sale italiane da giorno 8 Marzo 2018