Commedia sexy… di una notte di mezza estate

Mariano Lamberti firma una commedia irriverente, che mixa lo sguardo interno di The L Word e il sano gusto della battuta di Priscilla. La Regina del deserto.

Con la stessa leggerezza dell’incipit di The L Word, “Molte donne sono etero finché non lo sono più, altre sono lesbiche finché non lo sono più”, la battuta salace in stile Priscilla. La Regina del deserto (autentico gioiello cinematografico, musical cult dell’anno a Milano), l’autoironia e quella vena un po’ surreale che ha fatto di Tutta la vita davanti un vero caso cinematografico nell’esangue panorama della commedia italiana – monopolizzata da volgarità, omofobia, razzismo e pecoreccio andante – Good As You si presenta come un film molto divertente che mostra la vita quotidiana di quattro coppie alle prese con battibecchi, innamoramenti, separazioni e nascite, con l’unica differenza che gli otto protagonisti sono tutti – più o meno consapevolmente – gay o lesbiche.
Così, allo scoccare della sentenza della Corte di Cassazione che finalmente sancisce un principio di eguaglianza (in un Paese che è sempre pronto a togliere diritti, basti pensare all’Articolo 18, e restio a riconoscerne, si ricordino solo le recenti sconfitte sulla libertà di inseminazione artificiale, autodeterminazione sul fine-vita o l’aborto dei Dico), ecco comparire otto interpreti perfettamente in parte (anche se le attrici vincono ai punti per una maggiore capacità di esprimere molteplici sfumature caratteriali) che si raccontano e raccontano il mondo nel quale si muovono senza porsi il problema del rapporto con gli etero, veri o presunti. Nessun vittimismo, nessun problema di rivelarsi alla famiglia o sul lavoro, nessun letto di morte (insomma, bando al melodramma anni 50 in stile I segreti di Brokeback Mountain). L’unico luogo comune è quello espresso da Silvia che, da etero insoddisfatta o lesbica non dichiarata, vede il mondo gay come un universo libero e liberato che non dovrebbe tentare di uniformarsi ai canoni della società etero (come se i canoni di vita dovessero essere imposti dall’esterno, dalla società, e non scelti consapevolmente dal singolo, adulto e consenziente).
Titoli di testa accattivanti, una prima mezz’ora dedicata alla presentazione dei personaggi per nulla convenzionale ed estremamente godibile, qualche salto temporale di troppo, ma nel complesso un film da consigliare a tutti e con un finale che apre alla speranza… e in un momento come questo ce n’è davvero bisogno.

Titolo: Good As You
Regia: Mariano Lamberti
Sceneggiatura: Mariano Lamberti e Riccardo Pechini (con la collaborazione di Riccardo Degni e Diego Longobardi)
Soggetto: Roberto Biondi, Mariano Lamberti e Riccardo Pechini
Tratto da: Good As You (spettacolo teatrale) di Roberto Biondi
Società di produzione: Master Five Cinematografica Srl
Personaggi e interpreti: Claudio (Enrico Silvestrin), Adelchi (Lorenzo Balducci), Silvia (Daniela Virgilio), Francesca (Lucia Mascino), Mara (Elisa Di Eusanio), Marco (Diego Longobardi), Marina (Micol Azzurro), Nico (Luca Dorigo)
Genere: commedia
Durata: 100’
Anno: 2011
Costumi: Alessandro Lai
Scenografie: Massimiliano Nocente
Fotografia: Daniele Poli
Musiche: Michele Braga
Montaggio: Linda Tayor
La canzone The lady in the Tutti Frutti hat è cantata da Alice ed Ellen Kessler