Un urban fantasy poco evocativo

Tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Dimitri, che firma anche la sceneggiatura dell’adattamento cinematografico, ha il coraggio di tentare una chiave nuova nell’approccio a un genere inflazionato nel mondo ma poco esplorato in Italia. I risultati però, soprattutto a causa di una scrittura superficiale, sono deludenti.

P. ha perso entrambi i genitori e si è preso cura della sorellina Cam al meglio delle proprie possibilità.
È diventato un giovane adulto insoddisfatto della propria vita, tra un lavoro redazionale che non lo stimola, un coinquilino superficiale e donnaiolo e Margherita, l’amore della vita, alla quale non si è mai dichiarato.
Due incontri però stanno per rivoluzionare la sua esistenza. Alessandro, inseparabile amico dei tempi del liceo, che si è realizzato diventando tecnico informatico e che nasconde una seconda vita tra musica elettronica ed esoterismo. Sofia, affascinante ragazza che P. è sicuro di aver già visto una volta in un suo sogno, e della quale si innamora follemente.
Le strade dei tre ragazzi, infatti, sono strettamente legate da un destino oscuro e inintelligibile.

Prendere le misure alla sottile linea che separa l’urban fantasy dalla peggior paranormal romance dei nostri giorni è spesso impresa ardua e molto cinema contemporaneo, soprattutto statunitense, ne ha data ripetuta conferma.
La ragazza dei miei sogni, altra produzione italiana di un ormai (ri)sdoganato cinema di genere, ne esplora l’universo e le possibilità, ma finisce per cadere anche negli errori di cui è vittima più di frequente.
Smarcatosi almeno dalla banale storia d’amore combattuto o impossibile, lineare susseguirsi di caduta, redenzione e fioritura dei propri desideri, la pellicola di Saverio di Biagio avrebbe avuto tutte le potenzialità per mettere in scena un orrore straniante e che può nascondersi a ogni angolo della strada, all’interno di ogni vagone della metropolitana e in ogni antro oscuro del cuore.
La costruzione di un immaginario urban fantasy, che per sua stessa definizione si serve di elementi cosiddetti classici per ribaltare l’usuale e riscrivere in chiave moderna l’epica di genere, necessiterebbe però di una base solida e di un fitto substrato mitologico originale che La ragazza dei miei sogni non lascia trasparire né addirittura da l’impressione di possedere.
In un’ottica che sembra più puntare all’accumulo casuale, vengono snocciolati senza continuità (o al più con un labile stralcio di coerenza alla linea narrativa) succubi, incubi, demoni, rituali, golem guardiani, evocazioni e chi più ne ha più ne metta. Le voragini della sceneggiatura (o, più propriamente, la sua effettiva assenza) e la sensazione che tutto proceda solo per coincidenze fortuite fanno però più paura degli spiriti famelici in cui ci si imbatte. La chiave, che poteva anche essere originale, di rilettura parziale di tutti i livelli più politicamente corretti della sottocultura esoterica annega nella melma dell’incompletezza.
Il cast, la cui provenienza e il cui livello medio, salvo alcune eccezioni, si assesta sulla fiction televisiva, cerca di barcamenarsi tra gli inutilmente tortuosi sentieri che i personaggi sono costretti a percorrere. La fotografia, sebbene a tratti ispirata, non restituisce né la sensazione di moderna decadenza né quella del conflitto interiore con i propri demoni.
La ragazza dei miei sogni è un’occasione sprecata. L’incanto di cui racconta vorrebbe essere trama magica luccicante nascosta dietro il grigiore dell’esistenza e l’incapacità di vedere oltre il proprio sguardo, ma finisce per spezzarsi in un blocco di argilla senza vita. Proprio come un Golem cui viene cancellata la E dalla fronte. 

Titolo originale: La ragazza dei miei sogni
Nazionalità: Italia
Anno: 2016
Genere: Urban Fantasy
Durata: 96′
Regia
: Saverio di Biagio
Interpreti: Primo Reggiani, Miriam Giovanelli, Nicolas Vaporidis, Chiara Gensioni, Marco Rossetti, Jessica Paglialunga, Remo Girone
Sceneggiatura: Francesco Dimitri
Produzione: Draka Production SRL
Distribuzione: Draka Distribution SRL
Fotografia: Francesco di Giacomo
Montaggio: Marco Spoletini
Musiche: Alfonso Corace

Nelle sale italiane da giorno 22 Aprile 2017