Una fiaba adulta

Diretta da Mark Osborne, già regista di Kung fu Panda, la pellicola di produzione francese tenta l’azzardo di un lungometraggio in cui il bagliore luminoso e lussureggiante dell’animazione bilanci il cuore di tenebra celato nell’oblio dell’immaginazione.  

Tutto ha inizio quando una bambina prodigio fallisce il colloquio d’ingresso alla più importante scuola del paese. La madre non si scoraggia e, per fare in modo che la figlia possa godere di una seconda possibilità, si trasferisce insieme a lei nella città stessa dell’istituto e le organizza una rigorosa tabella di marcia affinché la sua preparazione sia completa in meno di due mesi.
La bambina però rimane affascinata dal bizzarro e anziano nuovo vicino di casa e dalla sua dimora antica e dall’aspetto particolare, finché, inoltrandosi nel suo giardino, non fa la sua conoscenza e inizia a scoprire la storia del Piccolo Principe, un bambino che il vecchio ha incontrato decenni prima durante la sua carriera d’aviatore.

Il Piccolo Principe è un prodotto d’animazione che, pur prettamente occidentale per stile e approccio tematico, ha origine in Francia e volta le spalle all’Atlantico e alle produzioni statunitensi,  facendo spaziare lo sguardo sull’ampio orizzonte di una narrazione di stampo quasi orientale.
Sebbene infatti lo stile e il character design del comparto Computer Grafica di Onyx Films e Orange Studio (qui in veste produttiva) evidenzino la chiara matrice tecnica alla base altresì delle grandi produzioni Pixar e Dreamworks (senza avere in confronto a tali giganti nulla da invidiare), essi sono affiancati da un’evocativa tecnica di stop motion che si prende cura di uno dei due rami narrativi paralleli ispirati all’omonimo libro di Antoine de Saint-Expery, e che risulta del tutto appropriata a srotolare sullo schermo le vicende del Piccolo Principe.
Quest’ultimo e la bambina prodigio sono infatti solo apparenti protagonisti assoluti, regalandosi invece la parte di comprimari in una vicenda che tratteggia vividamente la sofferenza e la morte dell’immaginazione in concomitanza con la fine di un’infanzia  (reale o allegorica) destinata a lasciare spazio a una vita di fredda e asettica routine che rende sempre più simili a zombie in giacca e cravatta trascinati iperattivamente tra mille impegni la cui apparenza d’importanza cela la vacua dimenticanza di ciò che si è stati e che si è deciso di (o si è dovuto) dimenticare.
Di difficile digestione, per ritmo e tematiche trattate, per la fascia più giovane di pubblico (così come il viaggio e la scelta finale del Piccolo Principe risultano incomprensibili per la giovane protagonista) il film è un monito accorato a un mondo che ha perso la capacità di sognare, mettendo a nudo la grettezza dell’animo umano e la sua intrinseca  fragilità, e tessendo contemporaneamente le lodi di un potere immaginifico che spazia dalla vivida fantasia generatrice di mondi al semplice coraggio di portare avanti le proprie idee senza piegarsi al sistema imperante.
Il Piccolo Principe, che nella versione italiana si avvale di un casto doppiaggio che annovera tra gli altri Toni Servillo, Vittoria Bartolomei, Stefano Accorsi, Paola Cortellesi e Alessandro Gassman, paga un minimo di parzialità di giudizio e perde in compattezza e amalgama complessivo nel momento in cui necessita di far confluire le due linee narrative. Ma la raffigurazione asciutta, potente e priva di orpelli di concetti quali amicizia, morte, perdita dell’innocenza e accettazione dei propri limiti e delle proprie responsabilità  risulta credibile e rende giustizia a una trasposizione cinematografica che amplia ma non tradisce il profondo spirito oscuro di un grande classico della letteratura.

Titolo originale: Le Petite Prince
Nazionalità: Francia
Anno: 2015
Genere: Animazione
Durata: 108’
Regia
: Mark Osborne
Sceneggiatura: Bob Persichetti, Irena Brignull
Cast Doppiaggio: Toni Servillo, Vittoria Bartolomei, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman
Produzione: Orange Studio, M6Films, LPPTV, On Animation Studios
Distribuzione: Lucky Red

Nelle sale italiane da giorno 1 Gennaio 2016