Non resta che fuggire, da questa pazza folla

Gran cast e solida regia. Thomas Vinterberg non ha paura di confrontarsi con un gran classico della letteratura vittoriana e l’ingombrante trasposizione cinematografica del secolo scorso, ma il risultato gli da ragione. Imperfetto, ma intenso e visivamente rigoglioso.

Bathsheba Everdene, giovane di buona famiglia che ha perduto da bambina entrambi i genitori, vive in una piccola dimora di campagna insieme alla propria governante. Ivi conosce Gabriel Oak, proprietario terriero che vive di pascolo e sogna di riscattare la terra ancora sotto ipoteca che si ritrova a lavorare e di sposare Bathsheba.
La donna però, ricevuta l’inattesa eredità del proprio zio, si trasferisce nella magione appartenuta alla famiglia. Qui si ritrova divisa tra le attenzioni di tre uomini completamente diversi tra loro: il giovane Frank Troy, rampollo dell’aristocrazia abbandonatosi alla carriera militare e dagli eccessi facili, il Signor William Boldwood, nobile di mezza età e scapolo d’oro, e lo stesso Gabriel Oak, che nel frattempo ha perduto i suoi averi e si è trasferito in città in cerca di lavoro e fortuna.

Bathsheba è una personalità fittizia alquanto moderna se si considera il periodo in cui la sua vicenda è ambientata; il pieno dispiegarsi dell’età Vittoriana nell’Inghilterra aristocratica di fine ottocento non ha ancora subito il pesante influsso della rivoluzione industriale e la Terra d’Albione è ancora tappezzata da fattorie, da sconfinati acri piantati a grano e alberi da frutta, nonché ancora permea di un’ideologia nobiliare che mal si presta persino al germoglio di una piena emancipazione femminile.
Come già descritto da Thomas Hardy, autore del romanzo, datato 1874, di cui il film è la terza fedele trasposizione cinematografica (la seconda e più famosa risale al 1967 e vanta star del calibro di Julie Christie e Terence Stamp, per la regia di John Schlesinger) e come messo in risalto dalla straordinaria interpretazione di Carey Mulligan, la giovane protagonista è un faro che illumina la notte dell’ipocrisia e del perbenismo conservatore, nel suo essere così impetuosa, imperfetta, impertinente, capace di grande nobiltà d’animo e altrettanta puerile infatuazione. Intorno a lei gravitano tre diverse facce di variegata umanità, in un gioco di parole dette e taciute e di sguardi celati o rubati che mostrano prorompente desiderio, lussuria, violenza trattenuta a fatica, vanità e disperazione, confinati a stento sotto la labile superficie di uno sguardo obliquo e protettivo (Oak), un sorriso falso e beffardo (Troy) o una ossessività ritirata e dimessa (Boldwood).
Via dalla pazza folla gioca bene le carte a propria disposizione; immerso in una rarefatta e inusuale aria da melodramma d’altri tempi e bloccato all’interno di una trama rigida che non snaturasse la fonte d’ispirazione letteraria originale, la pellicola schiva, sebbene non sempre con grazia e leggiadria, le trappole di un grottesco involontario e sopra le righe o di una deriva verbale piatta ed eccessiva, accarezzando le corde di una messa in scena sobria e una regia intensa e lussureggiante ma mai invasiva. Caratterizzata da un tocco leggiadro e uno sguardo dal sapore rétro, essa lascia agli attori e alla bucolica delle colline della campagna inglese l’onere (e l’onore) di dipanare la vicenda.
Sempre in bilico tra la genuina ingenuità di una vicenda moderna, i cui snodi narrativi possono risultare semplificati e imperfetti ma mai stucchevoli, e la forza di sentimenti universali che trasmette senza propinare giudizi di merito, Via dalla pazza folla giova però più di tutto della palpabile tensione tra i vari protagonisti e di un’intimità messa a nudo eppure in grado di ergersi orgogliosa e priva di infingimenti.

Titolo originale: Far From the Madding Crowd
Nazionalità: Regno Unito
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 119 minuti
Regia
: Thomas Vinterberg
Cast: Carey Mulligan, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen, Tom Sturridge, Juno Temple
Sceneggiatura: David Nicholls
Produzione: DNA Films, Fox Searchlight Pictures, Andrew Macdonald, Allon Reich
Distribuzione: 20th century Fox
Fotografia: Charlotte Bruus Christensen
Musiche:
Craig Armstrong
Montaggio:
Claire Simpson
Costumi: Janet Patterson

Nelle sale italiane dal 17 Settembre 2015