Un paese diverso: il film/documentario sulla coop di Silvio Soldini e Giorgio Grazini.

Questo film è stato recentemente presentato presso la Cineteca comunale di Bologna, ospiti del direttore, Gianluca Farinelli. I dirigenti della Coop hanno definito questa pellicola un’operazione di marketing resasi ultimamente necessaria a causa di varie polemiche sorte riguardo il mondo della cooperazione.

Nel film non ci sono attori, ma il grande popolo della coop: i lavoratori, i consumatori e il mondo del volontariato.

Alcuni esempi di questo mondo sono: ausilio cultura, un’associazione di volontari che gravita sulla coop per ritirare i libri dalle biblioteche e restituirli dopo averli fatti leggere a chi non può andarli a prendere; i volontari che portano la spesa ad anziani, disabili e carcerati; i ragazzi che lavorano le terre liberate dalla mafia e che hanno potuto iiniziare una nuova attivita’ proprio grazie al circuito cooperativo (cha ha fornito macchinari e organizzazione).

Nel film/documentario c’è una particolare attenzione volta a sottolineare il rapporto che si viene a creare fra le persone all’interno e all’esterno della Coop, un rapporto di fiducia e di affetto, basato, per esempio, sul rispetto del riciclo e di materiali non tossici.

Nessuna star, ma solide signore esperte di menage che esportano la loro esperienza in coop come a casa loro.

Un film senza cast ma con tanti protagonisti, gli attori sociali che edificano la solidità della coop, ma anche il vicino della porta accanto.

Certamente Silvio Soldini e Giorgio Grazini hanno dato un’impronta interessante a quella che poteva essere un’operazione di solo marketing, e sono riusciti davvero a fare qualcosa di più.

Diceva il poeta Emanuele Carnevali, poeta bolognese giramondo quasi contemporaneo a Dino Campanasono condannato a guardare e non mi dispiace poi troppo”.