Come puo’ l’ennesima fiction d’ambientazione romana firmata Publispei (Un Medico in Famiglia, I Cesaroni), che vanta nel cast persino un ex corteggiatore di Uomini e Donne oltre che naufrago vincitore dell’Isola di Rai Due (Luca Calvani), essere di fatto il piu’ gioioso e riuscito esperimento innovativo dell’intero agonizzante itlaico palinsesto tv?

E invece e’ cosi’! Tutti Pazzi Per Amore e’ solo apparentemente un’altra storiella di buoni sentimenti a sfondo famigliare (famiglie allargate e vagamente disfunzionali, come vuole la nuova tradizione),  perche’ di fatto, signori miei, non e’ quello che avete sempre visto, e ve ne accorgerete a primo sguardo.

Recitazione sopra le righe ma mai fuori luogo, uno stile di ripresa e di regia che fa del macchiettismo e del surreale un sigillo di qualita’, che esprime il grottesco e il naiif nel modo piu’ (e)voluto e spiritoso, giocando con uno spettatore a cui strizza l’occhio e che viene fatto complice della (bizzarra) narrazione, inglobato nei pensieri e nei sogni ad occhi aperti dei protagonisti, che condividono un reportorio di fantasie cinematografiche e musicali possedute da (quasi) tutti noi.

I Matia Bazar, Giorgia, Gianna Nannini e i film d’epoca come “Da Qui All’Eternita’” sono feticci ricorrenti nei vaneggiamenti sognanti di Paolo (Solfrizzi a suo agio e mai troppo “over”) e Laura (Rocca, incredibilmente umile e simpatica, alla faccia di chi la vedeva troppo altera per la parte), e diventano veri e propri protagonisti del racconto e della narrazione, che ama dilungarsi e districarsi fra le “allucinazioni ad occhi aperti” dei “nostri”, sempre in bilico fra il divertimento puro e scanzonato, e il ridicolo, mai veramente sfiorato.

L’azzardo c’e’ , come detto, e non in termini di sceneggiatura, per quanto ironizzare sulle manie (il figlio di Laura e’ un ossessivo compulsivo perfezionista) e i disturbi (Nina, la figlia di Laura parla con un amico immaginario) dei nostri pargoli puo’ essere un pugno nello stomaco di quei genitori che adorano credere che “tutto vada bene sempre”, quando evidentemente non e’ affatto cosi’, e le problematiche di infanzia e adoloscenza possono manifestarsi sotto le piu’ svariate modalita’.

L’azzardo e’ registico e stilistico, ed ecco a profusione dissolvenze, stacchi veloci, montaggio scattante e momenti da “musicarello”, in cui becchiamo Stefania Rocca cantare appassionata “Come Saprei”, ballando per l’appartemento con un viso e una “vis” che non puo’ non strappare un sorriso oltre che un’esclamazione di sorpresa.

Tutti Pazzi Per Amore regala piu’ di un momento disarmante (memorabile ai limiti del comico la scena in cui Nina “vede” il suo maestro di scuola – Calvani discreto- sotto le sembianze del piu’ classico principe azzurro in calzamaglia), e si appresta a farsi godere con spensiarata intelligenza, ricordandoci che leggerezza non fa per forza rima con mediocrita’ (vedi l’obbrobrioso Amiche Mie).

Trama:

Laura e Paolo sono due single vicini di casa che, dopo un primo approccio tumultuoso, si invaghiscono cercando di gestire la loro love story superando il piu’ grande degli ostacoli: i figli. Emanuele (Marco Brenno),  figlio di Laura, e Cristina (Nicole Murgia), figlia di Paolo sono due adolescenti agli antipodi costretti in classe insieme e seduti allo stesso banco. Lui: maniaco dell’ordine e della disciplina manifesta un carattere di ferro inspiegabile agli occhi della mamma che tenta a volte di comprenderlo, altre di ammorbidirlo. Lei, bella e ribelle, vive una giovinezza senza madre e con un padre che non riesce a farne le veci. I due ragazzi si odiano dando vita a perigliose controversie. Poi c’è la piccola Nina (Laura Calgani), seconda figlia di Laura, manifesta il terrore dell’abbandono (il padre li ha lasciati senza tante spiegazioni), e trova consolazione in Filippo, amico immaginario con cui anche madre e fratello sono costretti ad interagire, nel goffo tentativo di andare incontro alla bimba, nella speranza che voglia limitare a questo le sue “fantasie” alienanti.

Tutti Pazzi Per Amore: Qualcosa di nuovo in tv.
Voto: 7