In principio era il seme

Al cinema dal 29 agosto Starbuck – 533 figli e… non saperlo!, una divertente commedia diretta dal canadese Ken Scott, con Patrick Huard. Quando vendere lo sperma ha i suoi pro e suoi contro. Ed è già pronto il remake americano.

Scoprirsi padre può spaventare, ma esserlo biologicamente di centinaia di figli può sconvolgere una vita già instabile. È questo in sintesi ciò che accade al protagonista di Starbuck – 533 figli e… non saperlo!, film che Ken Scott ha diretto nel 2011 e che ha sbancato il box office in Canada entrando anche nel cuore dei francesi, che l’hanno definita la miglior commedia dell’anno. L’idea, geniale seppur surreale, ha fatto impazzire Steven Spielberg e la Dreamworks al punto che ne hanno prodotto il remake hollywoodiano, The Delivery Man, firmato dallo stesso Scott, che in Italia uscirà il prossimo novembre.
Distribuito da Bolero Film e Europictures Distribuzione, Starbuck – 533 figli e… non saperlo! affronta il tema dell’inseminazione artificiale e di una paternità improvvisa e quanto mai prolifica. Un susseguirsi di scene comiche, quanto spesso delicate, opera di una sceneggiatura eccellente dello stesso Scott e di Martin Petit, che fonde risate ed emozioni racchiuse in un grandissimo abbraccio, come quello umano, straordinario, che riempie cuore e schermo in una sequenza clou del film.
A causare tanto scompiglio è il quarantaduenne David, che lavora nella macelleria di famiglia come fattorino e per “hobby” coltiva (senza successo) marjiuana in casa. In gioventù, per soldi, ha venduto il suo seme e ora la notizia di avere 533 figli e soprattutto sapere che 142 tra questi lo vogliono conoscere, lo scuote profondamente. Come un allenatore che deve mettere in campo la sua squadra oltremodo numerosa e variegata, David inizia a gestire, a campione, alcuni dei profili di quella prole che vuole conoscere l’identità del genitore. S’imbatte così in un giovane campione di calcio, in una minorenne tossicodipendente, in un barista con la voglia di recitare, in un ragazzo gay e in un disabile, che faranno scoprire all’uomo qualità sconosciute. Tutto ciò accade parallelamente alla sua vita di sempre fatta di litigate con il padre e i fratelli e alle spalle di Valérie, che paradossalmente aspetta un bambino da lui.
Presentato già, con ottimi riscontri, in varie manifestazioni internazionali tra cui spicca il Toronto International Film Festival, Starbuck – 533 figli e… non saperlo! esce nelle sale italiane il 29 agosto promettendo grasse e intelligenti risate.
La commedia francocanadese infatti ci offre molti spunti per parlare di famiglia (super) allargata in modo semi-serio, analizzando uno dei tanti uomini eterni bambini, che scoprono se stessi solo davanti a situazioni estreme. È possibile definirla dunque una pellicola “padre” di tante realtà nascoste, che dell’uomo non mette in risalto solo la virilità, bensì ne esalta i valori e i sentimenti profondi. Per un giorno, almeno, tutti vorremmo essere figli di David Wozniak, soprannominato Starbuck, anche se 533 forse possono essere sufficienti per lui.

Titolo: Starbuck – 533 figli e… non saperlo!
Regia: Ken Scott
Sceneggiatura: Ken Scott, Martin Petit
Attori principali: Patrick Huard, Julie Le Breton, Antoine Bertrand, Dominic Philie, Marc Belanger, Igor Ovadis, David Michael, Patrick Martin, David Giguere, Sarah-Jeanne Labrosse, Pierre Mailloux, Patrick Labb, Marie-France Lambert
Costumi: Sharon Laflèche
Musiche: David Laflèche
Fotografia: Pierre Gill
Genere: commedia
Produzione: Andrè Rouleau/Caramelfilms
Distribuzione: Bolero Film, Europictures Distribuzione
Durata: 109 minuti
Uscita in Italia: 29 agosto 2013