Un’idea fantastica

Un pregevole cofanetto che racchiude due perle romantiche: l’Opera 14 di Hector Berlioz, diretta dal maestro Daniel Barenboim, e Ferragus, il racconto che Honoré de Balzac dedicò proprio al grande autore francese.

L’ultima proposta di Classica Italia è un viaggio nel Romanticismo grazie a un “cofanetto” che ospita il racconto Ferragus, firmato dal maestro del Realismo francese – per una volta volutamente privato della sua pungente vena anti-mistificatrice, espressa mirabilmente in Splendori e miserie delle cortigiane: “La felicità non ha storia e gli scrittori di tutto il mondo l’hanno capito così bene che la frase ‘furono felici’ termina tutte le storie d’amore” – e il dvd con l’esecuzione dal vivo della Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz, diretta da Daniel Barenboim – che, coincidenza vuole, fu scritta per amore di una donna che si concluderà con il matrimonio ma senza l’happy ending.

Ma in quali anni nascono queste opere? Intorno al 1830, quando si coltivava l’humus che avrebbe visto germogliare i moti del ’48 e le strade parigine erano percorse da personaggi che traevano ispirazione uno dall’altro. L’arte, del resto, non si autogenera nel vuoto, l’artista solitario che sgorga da sé pensieri e capolavori è un’utopia individualista contraddetta dalla storia. Basti pensare a Van Gogh – prima e durante il suo soggiorno francese – per capire come anche il genio abbia bisogno della linfa vitale del confronto, del dibattito, della sfida.
E in quel 1830, mentre Berlioz componeva la sua Sinfonia Fantastica, accanto a lui nei salotti à la mode, si accomodavano Chopin e George Sand, Eugène Delacroix, Victor Hugo e Honoré de Balzac (solo per citarne alcuni).

I rimandi aneddotici e artistici potrebbero moltiplicarsi all’infinito perché il Romanticismo creò una comunità emozionale, prima ancora che artistica, in tutta Europa e se Delacroix realizzava le illustrazioni per il Faust di Goethe, ecco che Berlioz annotava nelle sue Memorie: ”…l’impressione strana e profonda che ricevetti dalla prima lettura del Faust di Goethe… Il meraviglioso poema mi affascinò immediatamente”. E mentre Delacroix dipingeva proprio nel 1830 il suo capolavoro, La libertà che guida il popolo, leggenda metropolitana vuole che il ragazzo armato – che, nel dipinto, affianca la protagonista -ispirasse il carattere di Gavroche per I miserabili di Victor Hugo.

Un fremere di idee di rinnovamento che Berlioz fece proprie quando per amore di un’attrice, Harriet Smithson, decise di comporre una sinfonia che fosse in grado di manifestare la sua passione per lei – anche attraverso il sottotitolo esplicativo dell’opera: “episodio della vita di un artista”. E così, sensazioni, aspirazioni, “tormenti ed estasi” – giusto per rimanere in tema – si dispiegano nei cinque movimenti che segnano il passaggio dell’artista nelle varie fasi dell’innamoramento, con il pensiero rivolto alla donna amata che si trasforma nel tema musicale dominante – che percorre tutta l’opera. Ardore appassionato, gusto per il macabro, desiderio di evadere nella natura – basti ascoltare la Scena nei campi, dove sembra “riverberare” la pennellata di Delacroix, madre feconda di quella impressionista, autentica figlia della luce – in breve, il Romanticismo nella sua quintessenza.

La Sinfonia Fantastica riesce però ad acquisire un senso compiuto solo quando eseguita dall’orchestra – dato che gran parte della produzione musicale di Berlioz è di difficile comprensione per i non esperti, finché le note non prendono vita e corpo, uscendo dal pentagramma per trasformarsi in suoni caldi e armoniosi di flauti, violini, fagotti o corni.

Ecco quindi indispensabile la registrazione dal vivo, presso la Royal Albert Hall di Londra, del concerto diretto – con pathos ed equilibrio – dal maestro Barenboim. A dare corpo alle note di Berlioz, ci pensa la West-Eastern Divan Orchestra – un’orchestra sinfonica fondata nel 1999 da Barenboim e dallo scrittore Edward Said, con il preciso scopo di riunire artisti di culture diverse (palestinesi, arabi e israeliani), rappresentanti di popoli anche in guerra tra loro, per contribuire, attraverso la musica, al dialogo e alla convivenza pacifica. Come nell’orchestra ogni musicista deve volgere il proprio orecchio e prestare attenzione a colleghi, direttore e autore, così ognuno di noi dovrebbe imparare che, per il dialogo, è necessario l’ascolto. E non a caso, il nome dell’orchestra è un chiaro omaggio a West-östlicher Divan, il poema di Goethe contro la xenofobia, il nazionalismo e la guerra (autore, oltretutto, che ben si sposa al clima in cui nacque l’opera di Berlioz).

Insomma, una serie di rimandi storici, artistici e musicali davvero intriganti per una proposta godibile dal punto di vista letterario ma anche, e soprattutto, da quello musicale.

E per saperne di più e riuscire ad apprezzare sia il volume sia la Sinfonia Fantastica, ci vengono in aiuto la presentazione di Philippe Daverio – piacevole, arguta e condita di aneddoti, ghiotti come sempre – e – preciso e ricco di spunti critici – il commento all’opera firmato da Marcello Sirotti.

Sinfonia Fantastica
di Hector Berlioz
Daniel Barenboim dirige:
West-Eastern Divan Orchestra
live alla Royal Albert Hall
BBC Proms 2009
© 2011 Classica Italiana
Contenuti speciali:
Presentazione video Philippe Daverio
Introduzione e commento all’opera Marcello Sirotti
Ferragus
di Honoré de Balzac
© Garrzanti editore S.p.A., 1982
© 2006, Garazanti Libri S.p.A., Milano