L’ordinaria follia della città del peccato

Rodriguez e Miller riallacciano le fila della storia lasciata in sospeso col primo episodio. Il risultato è un noir ibrido e a tratti fastidiosamente eccessivo ma con momenti di bel cinema.

Nella città del peccato il Kadie’s Bar è luogo di perdizione e incontri che cambiano il destino di molti. Nancy (Jessica Alba), bellissima ballerina e scottante attrazione per gli avventori, non si dà pace dopo la morte di Hartigan (Bruce Willis), precipitando in una spirale di alcool e desiderio di vendetta. Johnny (Joseph Gordon-Lewitt) è un giovane arrivista e giocatore d’azzardo che sfida al poker l’uomo sbagliato, il senatore Roark (Powers Boothe), pagandone le conseguenze sebbene le sue ragioni siano più profonde di quel che sembrano. Infine Dwight (Josh Brolin) incontra dopo quattro anni la sua vecchia fiamma Eva (Eva Green) che fa riesplodere la sua passione sopita e con essa riporta a galla il peggio di lui. Eva ha bisogno del suo aiuto per liberarsi di un marito asfissiante e violento e del suo segugio personale Manute (Dennis Haysbert). A fare da collante a tutte le loro vicende troviamo Marv (Mickey Rourke), un gigante violento e disadattato che segue un proprio codice di lealtà.

A nove anni di distanza dall’uscita del primo film, Sin City – Una donna per cui uccidere si avvale della più moderna tecnologia di produzione. Da sempre pioniere delle nuove tecnologie in campo cinematografico, Rodriguez gira in 3D nativo piuttosto che effettuare la conversione in post produzione e si affida quasi completamente alla tecnica del green screen nei suoi Troublemakes studios. Per quanto l’accostamento di concetti come fumetto e 3D possa sembrare un effettivo controsenso di termini, la tecnica tridimensionale non è fastidiosa e si mantiene poco ingombrante e funzionale alle scene,donando un notevole senso di profondità e con sfarfallii ridotti al minimo. Lo stile è analogo al primo film della saga, col suo bianco e nero saturo schizzato di macchie di colore sfavillante; ciò permette ai due registi di abbandonarsi alla più sfrenata sperimentazione visiva, che di per sé risulta accattivante, ma pecca di eccessiva stilizzazione e mancanza di pathos. Lo stacco così netto che dipinge l’universo di Sin City rende difficile empatizzare con i personaggi della storia, il sangue sgorga a fiumi e le passioni bruciano violente ma non si appiccicano addosso, non se ne sente né il lezzo né il calore.

La trama si sviluppa in un prologo e tre episodi, con il labile filo conduttore del Kadie’s Bar. Il principale è quello che da il titolo al film, con Josh Brolin tormentato e silenzioso che lavora di fisico e sguardi e una letale (e molto svestita) Eva Green. Quella lunga, brutta notte è forse l’episodio dalle trovate visive più originali (perfetto il cameo di Christopher Lloyd nei panni tossicodipendente dottor Kroenig), con un mefistofelico Powers Boothe a interpretare il senatore Roark. Blando e insipido invece L’ultimo ballo di Nancy. Il tutto è condito da una narrazione volutamente molto sopra le righe, voce off che fa molto hard boiled, umorismo cinico e abbondanti citazioni (anche meta-cinematografiche). La narrazione, purtroppo, è anche il punto in cui il film perde il proprio rigore strutturale, abbandonandosi a trovate poco originali, grossi buchi di trama e palesi problemi di continuità tra i vari episodi e quelli del film precedente. Se già il primo Sin City balbettava nella sua struttura narrativa ciclica in stile Pulp Fiction, in Una donna per cui uccidere questo elemento si è completamente perso, rendendo il tutto una sequela di sparatorie, balletti, nudi, torture e teste mozzate.

Questo nuovo capitolo di Sin City non aggiunge nulla che non sia già stato detto o visto altrove, sebbene giochi bene le proprie carte. Si tratta di puro intrattenimento a tratti un po’ furbo e stucchevole, a patto di voler spegnere il cervello per un’ora e mezza e non fare caso ai parecchi difetti.

Titolo originale: Frank Miller’s Sin City: A Dame to Kill For
Nazionalità: USA
Genere: Noir, Thriller
Durata: 102 minuti
Regia
: Robert Rodriguez, Frank Miller
Cast: Mickey Rourke, Jessica Alba, Josh Brolin, Joseph Gordon-Lewitt, Eva Green, Rosario Dawson, Bruce Willis, Powers Boothe
Sceneggiatura: Frank Miller
Produzione: Dimension Films, Troublemaker Studios, AR films, Robert Rodriguez, Aaron Kaufman, Frank Miller, Harvey e Bob Weinstein
Distribuzione: Key Films
Musiche: Robert Rodriguez, Carl Theil
Costumi: Nina Proctor
Scenografie: Steve Joyner, Caylah Eddleblute
Montaggio: Robert Rodriguez
Nelle sale italiane dal 2 Ottobre 2014