Alla Casa del Cinema di Roma va in scena Viva l’Italia, evento celebrativo del 150° anniversario dell’unificazione dell’Italia.

La serata, inaugurata dal corto La presa di Roma di Filoteo Alberini, regista pioniere del cinematografo, padre del kinetografo (strumento per la realizzazione dei film), è proseguita con la proiezione di Viva l’Italia, lungometraggio di Roberto Rossellini – già uscito nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia – in cui viene descritta la spedizione dei Mille del 1860 guidata da Giuseppe Garibaldi, dallo scoglio di Quarto fino all’incontro di Teano del 26 ottobre con il re Vittorio Emanuele.

L’eroe dei due mondi ha il volto di Renzo Ricci e la voce di Emilio Cigoli, ricorda i protagonisti del western – soprattutto il John Wayne di fordiana ed hawksiana memoria – e, nel proprio percorso di gloria, viene realisticamente descritto, dilaniato da un patriottico buonismo di sorta e dai tipici reumatismi del navigatore non più in tenera età. Lo stile dell’edizione proiettata (quella italiana, di mezz’ora più corta rispetto a quella francesce, che lo stesso regista prediligeva) è illustrativo, cronachistico. Rossellini, nella tipicità del suo modo di fare cinema non vuole dimostrare o spiegare le proprie tesi, e preferisce concentrarsi sul personaggio di Garibaldi, la cui solenne figura risulta capace di incutere sicurezza e timore reverenziale, rispettivamente in chi lo segue e lo combatte.

Il tono della narrazione, con le sue enfatizzazioni, è pienamente celebrativo, tesa a far risaltare – per una precisa scelta registica – la caratura nazionale del protagonista. Le componenti storico-ideologiche del film, da epopea millenaria, implicate nella sceneggiatura offuscano solo in parte quelle umoristiche (Garibaldi è anche miope), e il personaggio risulta, in qualche modo, demitizzano e umanizzano, in altre parole concretamente storicizzato.

In Viva l’Italia – come anche nel film storico La presa del potere da parte di Luigi XIV – emerge in modo particolare la cura registica della messinscena, che – attraverso ripetitivi campi totali di ripresa – illustra il campo di battaglia e la geografia dei luoghi, ricollegandosi idealmente ai grandi quadri di raffigurazioni delle battaglie immortalate, ad esempio, su tela da Renato Guttuso. In alcuni momenti, la regia sembra addirittura voler rievocare, nelle sue componenti tardo-romantiche, un certo gusto paesaggistico di stampo crepuscolare, come quelle di Caspar David Friedrich.

Pur venato di quel patriottismo così stridente di questi tempi, Viva l’Italia riesce a sottolineare efficacemente il dovere storico di un popolo di continuare a credere nel proprio Paese. Soprattutto quando alle prese con la commemorazione dell’anniversario della propria nascita.

Titolo: Viva l’Italia
Regista: Roberto Rossellini
Sceneggiatura: Sergio Amidei, Antonio Petrucci, Diego Fabbri, Antonello Trombadori
Attori principali: Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi, Oreste Lionello, Attilio Dottesio, Giovanna Ralli
Fotografia: Luciano Trasatti
Scenografia: Gepi Mariani
Costumi: Marcella De Marchis
Montaggio: Roberto Cinquini
Musiche: Renzo Rossellini, Pierluigi Urbini
Distribuzione: Cineriz
Genere: Storico
Durata: 106′

(come anche nel film storico La presa del potere da parte di Luigi XIV)