Vampiri e licantropi in salsa di Matrix

Quarto episodio di una saga che pare infinita, una lotta tra licantropi e vampiri con lei al centro: Selene.

Quando le produzioni statunitensi si stancheranno di sfornare filmacci sui vampiri? La saga di Underworld è più anziana di Twilight – comunque – più divertente e senza melodrammi surreali, ma ciò non toglie che da quando il libro della Meyer è stato trasformato in un film, le pellicole su pseudo vampiri e licantropi – o così dovrebbero sembrare – sono diventate troppe.
Riassunto iniziale per chi si è perso i tre film precedenti, poi via con l’azione. Selene (Kate Beckinsale) è tornata, dopo 12 anni di ibernazione. Scappa da una clinica in cui facevano esperimenti su di lei, in una società dove ormai Vampiri e Lycan sono ricercati apertamente dagli esseri umani. Selene è convinta di dover ricercare il suo amato Michael, invece si troverà una sorpresa al di là di ogni sua aspettativa, una sorpresa per cui combattere fino all’ultima goccia di sangue.

Forse nemmeno Quentin Tarantino e Robert Rodriguez avrebbero sparso così tanto sangue, anche se in Dal tramonto all’alba ci erano andati vicini. Il termine splatter è quasi riduttivo, per i fiumi di globuli rossi che scorrono per tutta la durata del film, tra teste mozzate e corpi dilaniati, con esseri misti che di fatto licantropi non sono e una vampira che resiste alla luce del sole ‘perché ha avuto un dono’. Non c’è trama, o comunque è talmente flebile e inconsistente da non farsi notare. Non per forza un male, forse una trama per un film di questo genere è un rischio troppo alto, visto l’andazzo su vampiri and co. A livello visivo invece è davvero un film notevole, con sequenze spettacolari ed un’immancabile slow motion che dai tempi di Matrix ormai non ci abbandona più se c’è una sparatoria. Alcune soluzioni in campo di fotografia sono eccezionali, strabilianti, con un 3d che a tratti sembra addirittura avere un senso di esistere, aumentando il grado di attrattiva e di spettacolarità. Ma è sufficiente per definirlo un buon film? Niente affatto. Certo, gli amanti del genere potranno anche divertirsi e svagarsi, ma forse è il caso di darci un taglio. Anche se tutto lascia intendere che ci sarà un ulteriore seguito.
C’era una volta Dracula, il vampiro conte dei Carpazi e portatore di morte nelle notti di luna piena. C’era una volta il lupo mannaro, il licantropo, la creatura che proprio sotto la luna subiva la metamorfosi. Ci sono film, come Underworld, che hanno storpiato entrambi. Verrebbe da chiedersi se è tutta una congiura contro Bram Stoker.

Titolo: Underworld: Il risveglio
Regista: Måns Mårlind, Björn Stein
Attori principali: Kate Beckinsale, Stephen Rea, Michael Ealy, Theo James, India Eisley, Sandrine Holt, Charles Dance
Genere: fantascienza
Durata: 88min
Anno: 2012
Produttore: Tom Rosenberg, Gary Lucchesi, Len Wiseman, Richard Wright
Produttore esecutivo: David Kern, James McQuaide, David Coatsworth, Eric Reid, Skip Williamson, Henry Winterstern
Casa di produzione: Lakeshore Entertainment
Distribuzione: Sony Pictures
Fotografia: Scott Kevan
Musiche: Paul Haslinger
Montaggio: Jeff McEvoy