È proprio vero: bisogna pensare a The Avengers come punto di snodo, crocevia degli ultimi cinecomic Marvel – lungi comunque dal livello raggiunto da Raimi con Spiderman – perché tutti i film hanno portato a quello e da quello sono ripartiti, uno dopo l’altro, in vista di The Avengers 2, previsto per il 2015. Da apripista, come nel 2008, ha fatto Iron Man (con il terzo trascurabilissimo capitolo) e ora tocca a Thor: The Dark World, con il peso ulteriore di dover spazzare via il ricordo di un primo capitolo tutt’altro che esaltante.

Dopo quanto accaduto a New York con gli Avengers, le conseguenze si manifestano su Asgard: Thor (Chris Hemsworth) dovrebbe succedere Odino (Anthony Hopkins) al trono, mentre Loki (Tom Hiddlestone) viene imprigionato per i suoi crimini. Una nuova minaccia incombe per distruggere Asgard e tutti gli altri regni, ed è proprio Jane (Natalie Portman) a scoprirlo dalla Terra, attirando l’attenzione di Thor che, questa volta, sembra aver bisogno dell’aiuto del fratellastro…

Fare peggio di quanto partorito da Kenneth Branagh nel 2011 era francamente difficile, contando che si trattava di un film sul dio del tuono e persino gli effetti speciali sui fulmini erano al limite dell’imbarazzante. Invece questo nuovo capitolo sembra godere immediatamente di una rinnovata linfa vitale, di un’atmosfera che, sin dalle prime battute, lascia presagire ottimi risultati, con effetti speciali finalmente all’altezza e ambientazioni perfette, costruite a misura di fumetto. Eppure, dopo una partenza frizzante e ricca di azione, la parte centrale risente di qualche caduta di stile, della ricerca forzata dell’ironia, in una sorta di nuovo Marvel touch che alla lunga rischia di cadere nel grottesco, come in Iron Man 3. In questo caso, però, il miglioramento è netto, grazie anche ad una seconda parte di film nettamente in crescita rispetto alla prima, toccando degli apici nei dialoghi tra Thor e Loki, senza dubbio il personaggio meglio creato e riuscito. Questo grazie a Tom Hiddlestone, che dal primo Thor ad oggi sembra aver fatto sempre più suo il ruolo, rendendolo a tutto tondo, a differenza di suo fratello, tutto muscoli e poco altro, e non certo per colpa di Chris Hemsworth (nato per interpretare il dio del tuono) che, dopo il meraviglioso James Hunt di Rush, ha guadagnato tutt’altra stima a livello recitativo. Il vero punto debole del film sono le sequenze sulla Terra: troppo piatte e a rischio banalità, talvolta imbarazzanti, ma che per fortuna si limitano a una manciata di minuti. Lo stesso problema si era riscontrato nel primo capitolo, dove però, sul nostro pianeta si svolgeva quasi l’intera pellicola. Senza infamia e senza lode, Thor: The Dark World è una pellicola altalenante, che vive di azione, di lotte e di qualche risata, senza disdegnare alcuni colpi di scena notevoli. Adesso è il turno di Captain America: The Winter Soldier: se queste sono le premesse, c’è da sperare bene, aspettando il prossimo The Avengers, con la speranza che possa essere ancora meglio del precedente.

Titolo: Thor: The Dark World
Regia: Alan Taylor
Genere: azione
Attori principali: Chris Hemsworth, Tom Hiddlestone, Natalie Portman, Anthony Hopkins, Stellan Skarsgård, Christopher Eccleston
Anno: 2013
Durata: 112min
Produttore: Kevin Feige
Casa di produzione: Marvel Studios, Universal Studios
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Montaggio: Conrad Buff, Malcolm Jamieson
Fotografia: Kramer Morgenthau