Se siete giu’ di morale e avete voglia di riappacificarvi col sesso femminile The Women e’ il film perfetto: scanzonato, non si prende troppo sul serio, a cavallo fra Sex and The City (nella miglior declinazione a cui il film tratto dalla serie avrebbe potuto ambire), e l’umorismo nero di Will and Grace, passando per tutte quelle commedie al femminile, non eccelse ma di sicuro potere distensivo quali “Avviso di Chiamata” “Tutto puo’ succedere” , “Un gioco per Due“, fino ad evocare il piu’ folto universo firmato Nora Ephron.

Ecco, miscelate un tocco d’haute couture, un paio di chicche d’autore (i camei di Candice Bergen e Bette Midler), condite il tutto con un paio di battute irriverenti e qualche scena sopra le righe, e aggiungete l’ingrediente segreto: non inserire mai, dico mai, un uomo nelle inquadrature, neanche per errore, ed otterrete cento minuti godibili e spiritosi, senza doppi fondi morali o consigli di sorta (se si esclude il caldo invito a trasformarsi il prima possibile in self made woman, altrimenti marito e figlia saranno legittimati a voltarti le spalle.)

Mary Haines (Meg Ryan) scopre che il marito la tradisce con una bella commessa (Eva Mendez), e se in un primo momento la pacatezza naturale del suo temperamento le impedira’ di esplodere in reazioni eccessive, con l’avanzare del tempo si fara’ spazio in lei il desiderio di riemergere e realizzarsi come donna, per potersi ricollocare nei confronti di un uomo che alla fine perdonera’, e di una figlia che la stimava poco. A far da contorno a questa rinascita tre amiche, disegnate dalla English a un passo dal macchiettismo, calzante e vivace.
Se il personaggio di Edie Cohen (Debra Messing) appare adorabile, mai eccessivo e discretamente originale (memorabile la sequenza del parto finale che consacra la Messing come riuscita attrice comica), quello di Sylvie (Annette Bening) ricorda un po’ troppo la Diane Keaton di Avviso Di Chiamata (sempre con la Ryan piu’ meno nello stesso ruolo), che nei panni di Georgia, direttrice di un giornale alla moda, subiva la stessa metamaformosi e imparava la stessa lezione di Sylvie: l’arrivismo non porta mai a niente di buono.

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Jada Pinkett Smith
nei panni di Alex e’ una forza della natura: una Grace Jones in miniatura che illumina lo schermo e irradia energia e vitalita’, oltre che una punta di fascino ironico e spiritoso.

L’unico vero neo di un film che si regge interemente sul cast brioso e in piena forma, e’ proprio quella Meg Ryan assolutamente prevedibile nei panni della “brava ragazza ferita”, che spunta le armi energetiche di una pellicola con le bollicine.
La Ryan , col suo labbro a triglia e le gote piu’ gonfie di un cicciobello, e’ ormai totalmente paralizzata nella zona maxillofacciale come nella carriera, anchilosata in ruoli che sarebbero graziosi per chiunque altro, affidati a lei puzzano di vecchio, stantio e ripetitivo. Passo falso dunque nella scelta della protagonista, per un film senza grandi pretese che si lascia guardare con grazia pur non lesinando qualche punta di retorica e piu’ di una spruzzata al saccarosio, perdonabili perche’ sostanzialmente congeniti al genere.

Prodotto da Mick Jagger e diretto da  Diane English, The Women e’ il remake dell’omonimo film del 1939 diretto da George Cukor e a sua volta ispirato ad una commedia del 1936 scritta a quattro mani da Anita Loos e Jane Murfin.

The Women: Buona prova d’ensamble, brillanti le coprotagoniste, stancante la protagonista. Trama prevedibile ma guardabile.

La Frase: “Devi chiederti ‘cosa voglio io?’ “ Bette Midler, The Women, 2008

Voto: 6-