Un tentativo di balena

Recensione The Whale. Cinque anni dopo mother!, Darren Aronofsky è ritornato al Lido con The Whale, un intensissimo dramma da camera che segna il debutto nel cinema d’autore di Brendan Fraser.

Negli ultimi vent’anni di storia del Festival, o forse in assoluto, mother! di Darren Aronofsky era stato uno dei film più controversi portati al Lido. Prodotto da Netflix e accompagnato da un cast corale capitanato da Jennifer Lawrence, mother! aveva equamente suddiviso pubblico e critica tra quanti inneggiavano al capolavoro e quanti lo tacciavano invece di essere un solipsistico gioco allegorico. Da allora sono passati cinque anni di silenzio registico da parte di Aronofsky. The Whale, presentato al Lido e passato adesso anche alla rassegna I grandi festival dell’ANEC tra Roma e Napoli, interrompe questo iato nella carriera di Aronofsky con un’opera indubbiamente più convincente, meno divisiva e, senza rinunciare a un ricco apparato di allusioni e riferimenti colti, anche più comunicativa.

The Whale non segna il ritorno soltanto di Darren Aronofsky: il film riporta sul grande schermo, per la prima volta in un ruolo drammatico, anche Brendan Fraser, star assoluta nei primi anni duemila grazie a franchise come La mummia, a lungo fuori dalle scene a causa di complicate vicende personali. Con The Whale, Aronofsky interpreta il ruolo di un professore di mezza età, forse l’uomo più obeso della storia del cinema, che, anni dopo aver divorziato dalla moglie a causa di una storia omosessuale con un suo studente, consapevole della propria morte imminente per l’insufficienza cardiaca causata dall’obesità, tenta tutte le carte per ritrovare il rapporto con la figlia adolescente. Se Brendan Fraser ci consegna un’interpretazione da Oscar, il “secondo” ruolo è affidato a Sadie Sink, già nota al grande pubblico con la serie Stranger Things. Accompagnati da pochi altri interpreti e personaggi in un’azzeccata scelta di casting, i due attori, diretti da Aronofsky, reggono tutto sulle proprie spalle uno dei drammi da camera più convincenti degli ultimi anni. L’impianto è manifestamente teatrale, il film è tratto da una pièce di Hunter, eppure The Whale mantiene il suo specifico filmico. Complici di questa co-appartenenza sono le numerose inquadrature dall’esterno della casa, quelle in cui si svolgono tutte le vicende, e i dialoghi che, nel film, consentono occasionalmente di distaccarsi dalle interiorità dell’ambiente privato in una visione di insieme.

Da un lato, The Whale segna, produttivamente parlando, un ritorno alle origini per Aronofsky: i suoi primi due lavori, π – Il teorema del delirio e il celebre Requiem for a Dream, erano tipici film indipendenti del periodo a cavallo dei due secoli, poi da The Fountain in avanti il regista aveva collaborato con le più importanti major e star hollywoodiane, ultima l’accoppiata Netflix – Jennifer Lawrence per mother!. Probabilmente, desiderando reinventarsi dopo la controversa accoglienza di quest’ultimo film, per The Whale Aronofsky ha collaborato con la A24, la più celebre società americana indie di distribuzione e produzione, almeno tra quelle sorte lo scorso decennio. Dall’altro lato, nonostante la differenza di budget e di setting, The Whale per molti versi sembra una rivisitazione intimistica di The Wrestler, tanto più che in entrambi i film, qui Brendan Fraser e lì Mickey Rourke, due vecchie star dimenticate venivano riportate sul grande schermo in ruoli sorprendenti e insoliti. La regia è certo calibratissima, così come la fotografia di Matthew Libatique. Il risultato è un film che plasma un notevole flusso emotivo, commovente e catartico nel finale, con dialoghi molto densi che riescono a inserire quasi sempre in maniera naturale i molteplici riferimenti al Moby Dick di Hermann Melville e a diverse altre opere della letteratura inglese. Se nella carriera più recente di Aronofsky, Noah era stata forse una concessione eccessiva ai cliché dei blockbuster hollywoodiani e mother! un ombelicale ritiro nelle tematiche e immagini più classiche dell’autore non privo di guizzi sorprendenti ma inutilmente confuso nella sua costruzione poli-allegorica, Aronofsky ritrova con The Whale un equilibrio tematico ed emotivo quasi perfetto, con un protagonista in status di grazia.

Titolo: The Whale
Regista: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Samuel D. Hunter
Attori principali: Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau,Ty Simpkins, Samantha Morton
Scenografia: Mark Friedberg, Robert Pyzocha
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Andrew Weisblum
Costumi: Danny Glicker
Produzione: A24, Protozoa Pictures
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 117’
Genere: drammatico
Uscita: 9 dicembre 2022