Abbandonarsi all’azione

Dopo Io vi troverò, Neeson torna a sfidare temibili criminali tra spari, inseguimenti e duelli per il centro di Istanbul.

Che si tratti di un preciso sequel di Io vi troverò – film del 2008 dall’inaspettato successo – lo si intuisce già dalla prima scena in cui il capo di un gruppo di criminali albanesi promette «Noi lo troveremo». Nelle prime immagini, dunque, è condensata l’intera trama: la feroce vendetta verso Bryan Mills (Liam Neeson), ex agente della CIA colpevole della morte dei ragazzi che gli avevano rapito la figlia a Parigi.

L’azione si svolge a Istanbul, dove Bryan intende trascorrere qualche giorno di serenità con la famiglia. Mentre è in auto con la moglie, però, si accorge di essere pedinato e, nonostante il tentativo di mettere in fuga la donna, entrambi vengono raggiunti, fermati e rapiti. Toccherà allora alla figlia Kim, rimasta pericolosamente in albergo, trovarli e liberarli.

Dopo la scena iniziale del giuramento della banda criminale, il film inizia col freno a mano inserito e la prima parte procede a ritmo lento, tra litigi familiari, turbamenti per la situazione amorosa della figlia e manifestazioni di affetto. Il punto di svolta avviene durante una gita in battello a Istanbul dove Bryan e Kim gustano uno spettacolo di fuochi d’artificio. Da quel momento in poi il film spinge sull’acceleratore e saranno fuochi veri e propri: pistole, rivoltelle, fucili, granate. Uniti a inseguimenti mozzafiato e lotte corpo a corpo capaci di tenere lo spettatore col fiato sospeso per un’ora abbondante.

L’azione, l’energia, il dinamismo sono ottenuti tramite un montaggio sempre veloce e talvolta estremamente frenetico come nel caso delle corse in auto per le strade cittadine o nella lotte a mani nude. Efficace è il continuo movimento della macchina da presa che segue da vicino gli attori e insiste su dettagli e primi piani che riescono a mostrare le emozioni – paura, sofferenza, angoscia, sollievo – dei personaggi ben interpretati dagli attori (Neeson su tutti).

La musica accompagna la vicenda senza mai risultare troppo invadente e contribuisce a tenere sempre alti il ritmo e la tensione.

C’è spazio anche per (poche) battute ironiche dalla relativa efficacia e per molte scene che suscitano sorriso (non cercato) a causa di un’esagerazione di certe sequenze tipica di film del genere la quale, se da una parte rende le pellicole più spettacolari, dall’altra fa evadere lo spettatore dalla realtà del film e gli ricorda che si tratta solamente di finzione. È quanto accade, per esempio, con i continui – quasi comici – lanci di granate da parte di Kim verso obiettivi casuali e per la fuga in macchina dello stesso personaggio, paradossalmente incapace di superare l’esame della patente di guida ma campione da rally quando si tratta di scappare a tutta velocità per le strette stradine del centro di Istanbul.

La coppia Besson (sceneggiatore) e Megaton (regista) realizzano, nel complesso, un buon film d’azione veloce e dall’alto ritmo, capace di mantenere sempre alta la tensione, ma che non riesce a smarcarsi dalla consuetudine e dalla prevedibilità.

Il miglior modo per guardare Taken-La vendetta è quello di abbandonare pensieri, riflessioni e considerazioni, lasciarsi andare e gustarsi il piacere dell’azione. Stop.

Fino al prossimo rapimento.

Titolo: Taken – La vendetta
Regista: Olivier Megaton
Sceneggiatura: Luc Besson, Robert Mark Kamen
Attori principali: Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Rade Serbedzija
Fotografia: Romani Lacourbas
Montaggio: Camille Delamarre
Musiche: Nathaniel Méchaly
Produzione: Europa Corp.
Distribuzione: 20th Century Fox
Scenografia: Sebastien Inizan
Costumi: Pamela Lee Incardina
Genere: azione/thriller
Durata: 94 minuti
Uscita nelle sale: 11 ottobre 2011