sette_animeLa “redenzione spirituale” è il tema che il regista Gabriele Muccino ha affrontato nel suo nuovo lavoro intitolato “Sette anime” (2008, h 2.05’), girato in America e interpretato dal validissimo attore Will Smith e dalla bellissima Rosario Dawson.

Il film è stato prodotto da Sony e Fandango e bollato dal visto PG-13 (vietato ai minori di 13 anni non accompagnati).

Si replica il successo della regia e della professionalità dell’attore principale, iniziato nel 2006 con il film “La ricerca della felicità”, ma soprattutto della collaborazione dei due che hanno in progetto un altro lavoro, mentre Gabriele Muccino, in Italia, inizierà le riprese di “Baciami ancora”, il seguito de “L’ultimo bacio”.

Sette anime”, nelle sale cinematografiche italiane dal 9 gennaio e in quelle americane dal 19 dicembre scorso, è un film complicato, come asserisce lo stesso Gabriele Muccino, il quale non è stato apprezzato dalla critica americana proprio perché non segue lo stile di Hollywood, ma approfondisce un argomento poco considerato dalla cinematografia d’oltre oceano.

E proprio per questo motivo, ha ricevuto commenti quasi tutti negativi dalle pagine di spettacolo su giornali e magazine.

Nonostante le critiche negative, nelle prime due settimane di proiezione nelle sale cinematografiche americane, il film ha incassato 60 milioni di dollari, dando la possibilità a Gabriele Muccino e Will Smith di conquistare la medaglia d’argento al botteghino, ma nessuna nomination per partecipare agli Oscar 2009, rinomato e ambito premio americano.

Mentre, nel primo fine settimana di debutto italiano, ha incassato 3.896.159 euro spiazzando tutti i botteghini.

Il nuovo lavoro mucciniano è impostato sulla storia di Ben (Will Smith), un ingegnere aerospaziale che si impossessa del lavoro di suo fratello, diventando un agente delle tasse dell’Agenzia delle Entrate degli Stati Uniti, il quale non riesce a riprendere in mano la sua vita, in stato depressivo, sconvolta dalla presa di coscienza di essere stato l’artefice di un tragico incidente, in cui ne è rimasta vittima la sua adorata moglie e altre sette persone.

Unica risoluzione a tanta sofferenza e solitudine: il suicidio.

Ma Ben vuole riparare a quegli sbagli e prima di eseguire il folle gesto, finge di essere suo fratello per entrare negli ospedali, nelle case e nelle vite di sette persone che hanno bisogno di cure e di amore per sopravvivere, per poi donare loro i suoi organi e, in alcuni casi, anche i suoi beni materiali.

I suoi buoni propositi e la sua vita si complicano quando incontra la bellissima Emily (Rosario Dawson), cardiopatica, la quale conduce Ben a riscoprire l’amore e a donargli la possibilità di essere nuovamente felice.

Ma, quando si rende conto che sta per perdere anche lei se non le viene impiantato un nuovo cuore, decide di mettere in atto il suo tragico piano in modo non proprio convenzionale…

Ciò che ha condotto Gabriele Muccino e Will Smith ad intraprendere questa nuova avventura, è stata la possibilità di raccontare una storia d’amore inconsueta, inimmaginabile e imprevedibile, caratterizzata soprattutto dallo spropositato potere di redenzione dell’amore per gli altri.

Ma il film non rende le buone intenzioni dei due fautori di “Sette anime”, perché la storia si regge unicamente intorno ai due protagonisti principali, senza approfondire le storie, gli stati d’animo e le emozioni dei possibili beneficiari di Ben.

Neanche il titolo italiano rende il significato dell’ultimo lavoro di Gabriele Muccino, sostituendo sette pounds (libbre) con sette anime, dal momento che il titolo in americano si riferisce alle libbre di carne umana (pound of flesh) che “Il mercante di Venezia” di Shakespeare chiedeva ad Antonio per pagare il suo debito.

Gabriele Muccino, con questa sua ultima opera, ha voluto dimostrare che conosce bene le tematiche e il linguaggio che suscitano la curiosità e l’interesse non solo del pubblico italiano, ma anche di quello internazionale.