Il film e’ la trasposizione cinematografica di tre personaggi partoriti dalla geniale mente di Andrea Pazienza, il piu’ grande fumettista italiano morto nel 1988, nel corso di quello che si puo’ dire un incidente di percorso. Una siringa che ha ucciso proprio lui, che era davvero il migliore.

Tre storie diverse, molti personaggi, tutti che vivono e affrontano alla propria maniera il disagio della bologna del 77, gli anni di piombo, le rivolte studentesce, gli scontri con le guardie, i pestaggi dei fascisti.

Penthotal (un bravissimo Claudio Santamaria) che e’ il vero alter ego di Pazienza,  e’ un fumettista fuori corso che affronta una crisi esistenziale dopo che la ragazza lo ha lasciato; Zanardi (Flavio Pistilli), che puo’ essere definito con una sola parola: cattivo. Un ragazzo senza ideale, che con il belloccio marchettaro  Colasanti e lo sfigato Petrilli vengono rappresentati nella storia GIALLO SCOLASTICO; e poi c’e’ Enrico Fiabeschi, studente fuori corso e fuori di testa che compare solo una volta nelle tavole di Pazienza, ma che qui, grazie a Max Mazzotta, diventa uno dei personaggi piu’ riusciti del film, soprattutto con la scena dell’esame al DAMS ” apocalipse nau”.

Questi personaggi vivono tutti nello stesso appartamento senza conoscersi o vedersi mai (eccetto in alcuni cambi di scena dove si incrociano raramente) come se vivessero su diversi livelli spazio-temporali, tre  storie parallele che si intrecciano, dalle 4 del mattino al mattino successivo.

Personaggi immobili che hanno smesso di cercare matematiche piu’ complesse del verde (Così come dal giallo con l’azzurro nascerà sempre il verde e non il rosa o il marrone. Il verde è matematico), personaggi non stereotipati ma con una propria realta’.

Renato De Maria riesce a sottolineare il discorso critico ed etico di Pazienza, capace di affrontare in modo
surreale, disperato e allo stesso tempo divertente un disagio adolescenziale attuale, allora come adesso.

Pero’ il film non puo’ e non vuole rievocare la grande carica creativa e originalita’ con cui Pazienza e’riuscito a disegnare (nel vero senso della parola) un periodo storico italiano ricco di ribellioni, cinismo,
droga ma anche voglia di fare.

Il tutto e’ accompagnato da una bellissima colonna sonora, con Skiantos, Area, Gaznevada e molta della new wave bolognese di quegli anni.