Eccoci invischiati in un’atmosfera sospesa, surreale, furbescamente incollata alla personalita’ della sua protagonista, Missy, una Neve Campbell bella e svaporata, trasportatrice di cadaveri dalle maniere cortesi.
La storia racconta il viaggio di Jimmy e Missy con un morto nel bagagliaio, senza pero’ ricalcare correttamente il classico schema del viaggio, in cui i protagonisti mutano e si sviluppano al macinare dei chilometri.
I ragazzi si innamorano, si conoscono e si raccontano esibendo un bel patrimonio biografico di meschinita’, oltre a qualche morto sulla coscienza. In fondo sembrano fatti l’uno per l’altra, presi a vivere esistenze inusuali che si snodano e si rivelano senza che nessuno batta realmente ciglio : pensate alla reazione di Jimmy alla vista del cadavere nell’auto, tutto sommato un po’ troppo impassibile per essere credibile.
Lost Junction aspira a farsi ricordare come un thriller ironico e sopra le righe non andandoci nemmeno vicino, anche per colpa di due pessimi attori protagonisti, in particolare Billy Burke – Jimmy, che sembra recitare in un altro film, mentre la Campbell appare completamente assente e forse in linea con il ruolo di Missy, obnubilata fanciulla che permea di se’ una pellicola mediocre come la fotografia che la illumina, lattiginosa e in linea con le pretese offuscate del film.
Assolutamente imprdonabili i tentativi di incursione nel genere bio incestuoso; il passato putrido e’ una carta scontata che, se possibile, rende ancora piu’ meschino tutto il prodotto.
Lost Junction: Quasi inguardabile.
La Frase: ” Pensava che mi avrebbe picchiata di meno di mio padre. Si sbagliava.” Neve Campbell, Lost Junction, 2003
Voto: 3