Il bene e il male della delinquenza

Il mondo della droga secondo Oliver Stone.

«Un thriller deve avere il ritmo di un cavallo da corsa o di un proiettile»: parola di Oliver Stone – intervistato da Marco Giovannini per Ciak – in riferimento al suo ultimo film, Le Belve, tratto dal romanzo best seller di Don Winslow.

Chon (Taylor Kitsch) – ex militare – e Ben (Aaron Johnson) – botanico e buddista pacifista – condividono la stessa passione per una ragazza, O (diminutivo di Ophelia). I tre vivono serenamente a Laguna Beach coltivando la migliore marijuana d’America che attira, ovviamente, l’attenzione del Cartello dei trafficanti messicani di Baja i quali, dopo un fallito accordo con i tre ragazzi, optano per il rapimento di O. Elena “La Reina” (Salma Hayek) e il suo braccio destro Lado (Benicio Del Toro) fanno leva sull’amore di Chon e Ben per la ragazza per raggiungere i loro obiettivi. Ma i due giovani sono tutt’altro che rassegnati e passivi alle richieste di Elena e cercano di ribaltare la situazione, anche grazie all’aiuto di un ambiguo agente federale, Dennis (John Travolta).

Violenza e calma si alternano con maestria già dalla prima scena nella quale alle immagini violente di un rapimento e di decapitazioni seguono immagini rasserenanti di ambienti marini accompagnate dal ritmo lento e pacifico dalle parole di O, narratrice della vicenda. Stone è bravo a mantenere questo ritmo alternato per tutto il film.

Ovviamente anche il “cavallo da corsa” di cui parlava il regista non può tenere un ritmo “al galoppo” per più di due ore e preferirà in alcuni momenti procedere “al trotto”. Avviene così anche per questa pellicola che sembra mantenere per gran parte del film un ritmo abbastanza elevato e sempre un buon grado di tensione, che sfocia talvolta in vere e proprie “fucilate” alla velocità dei proiettili. Stone ci riesce mantenendo spesso in movimento la macchina da presa, realizzando inquadrature dalla breve durata e alternando primi piani a campi lunghi e lunghissimi sul colorato paesaggio marino o sulle distese desertiche.

Non meno importante è il contributo della colonna sonora firmata da Adam Peters che utilizza strumenti elettrici e sintetizzatori analogici per creare musiche estremamente moderne capaci di accompagnare le immagini e di commentarle, talvolta anche in maniera ironica inserendo un suono quasi comico in seguito a una sparatoria.

Il cast è stellare; Del Toro è super: Travolta impersona forse il personaggio più significativo da un punto di vista della critica alla società ed emblematico del film, tra soffiate, appoggi, strategie, tradimenti e la bella immagine esteriore dello Stato e della polizia (riecco la politica di Stone).

Il finale – attenzione alle sorprese! – rimanda agli infuocati duelli western, come rivela lo stesso regista. Girato a nord nella Contea di Los Angeles in una zona inizialmente proibita alle telecamere («Per Oliver non esiste “Qui non possiamo girare”, ma “Trova una soluzione”», rivela il produttore Kopeloff), nella sabbia e nelle rocce del deserto si arriva a una sorta di resa dei conti tra buoni e cattivi, bene e male, sentimenti e violenza, per quanto i confini tra questi mondi siano estremamente labili. «Ho sempre creduto – rivela Bichir, attore che interpreta l’avvocato dei trafficanti – che gli esser umani hanno un lato buono e uno cattivo. Possiamo essere incredibilmente meravigliosi o terribili. Lo siamo nel DNA, non possiamo cambiare; c’è una belva in ogni essere umano. C’è chi se ne avvale, e chi preferisce allontanare quel lato oscuro da sé». Personaggio emblematico di questa ambivalenza tra bene e male è Ben, ragazzo dai buoni propositi, sentimenti e giusti ideali che, tuttavia, non può sottrarsi alla violenza di un mondo – quello del traffico di droga – che la esige.

Sentimenti, emozioni, passioni, violenza, intrighi, tradimenti, delinquenza: ci sono tutti gli ingredienti di un buon thriller. «Le Belve – rivela Travolta – rappresenta la quintessenza di Oliver Stone. Racchiude messaggi politici. Ha messaggi morali. Mostra le complicazioni della vita attuale». In realtà lo fa in misura di gran lunga inferiore rispetto ad altre pellicole. Si tratta sicuramente di un film meno politico, ma più godibile di tanti altri.

Titolo: Le Belve
Regista: Oliver Stone
Sceneggiatura: Shane Salerno, Don Winslow, Oliver Stone
Attori principali: Taylor Kitsch, Blake Lively, Aaron Taylor-Johnson, John Travolta, Fenicio Del Toro, Salma Hayek
Fotografia: Dan Mindel
Montaggio: Joe Hutshing, Stuart Levy, Alex Marquez
Musiche: Adam Peters
Produzione: Moritz Barman, Eric Kopeloff
Scenografie: Tomas Voth
Costumi: Cindy Evans
Genere: Thriller
Durata: 131’
Uscita nelle sale italiane: 25 ottobre 2012