Donna con te

Dal 24 ottobre nelle sale italiane La vita di Adele, il film Palma d’oro a Cannes, diretto da Abdellatif Kechiche con Adèle Exarchopoulos e Lèa Seydoux. Il racconto di un’eroina da romanzo che dimostra volontà, coraggio e senso di libertà e che s’innamora di una ragazza dai capelli blu.

Difficilmente un film della durata di tre ore riesce a coinvolgere lo spettatore dalla prima all’ultima scena senza generare distrazioni, eppure La vita di Adele (tratto dalla graphic novel di Julie Maroh Il blu è un colore caldo) provoca questo effetto: insieme alla protagonista si vive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta con un trasporto tale, che ognuno potrebbe ritagliarsi un ruolo all’interno della storia.
Abdellatif Kechiche, già regista di pellicole forti come Cous Cous e Venere nera, ha dalla sua parte sicuramente un grandissimo talento che risiede nella capacità di raccontare le emozioni attraverso i gesti più comuni, che affida magistralmente ai suoi attori. Attraverso intere sequenze, fatte di lunghi dialoghi impreziositi da eccellenti primi piani, rende naturale la descrizione di un incontro fortuito o un amplesso tra due ragazze, passando con coerenza da una scena in cui si assiste a un pranzo familiare a un’altra in cui un professore educa alla lettura i suoi alunni.
Conosciamo così Adele (Adèle Exarchopoulos) ingenua quanto inquieta quindicenne che, incuriosita dall’amore (argomento che le sue amiche trattano con audacia), si spinge tra le braccia di Thomas (Jeremie Laheurte), un suo coetaneo, dopo un incontro su un autobus che offre a entrambi la possibilità di confrontarsi.
La scoperta del sesso col ragazzo non coinvolge Adele più di tanto, soprattutto dopo aver incrociato lo sguardo di una ragazza dai capelli blu, che turba i suoi desideri più intimi tanto da distrarla dal quotidiano. Adele è confusa e le sue voglie si fanno sempre più forti quando, in un locale gay frequentato da un suo amico, rivede e conosce proprio Emma (Lèa Seydoux), studentessa alle Belle Arti e appartenente a una famiglia agiata. Tra le due ragazze, nonostante la differenza sociale, nasce subito un’attrazione fisica e intellettuale. Per Adele inizia così un periodo di cambiamenti e ribellione in cui la passione per Emma e l’amore per l’insegnamento prendono il sopravvento.
Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes, La vita di Adele in questi mesi ha acceso molte polemiche soprattutto per via delle tante scene di sesso esplicito tra Adele e Emma dalla lunga durata, che difficilmente troviamo così ben dirette. Infatti queste sequenze pur non scadendo nella pornografia, possono turbare, nonostante la naturalezza e la poesia che si crea sul grande schermo; del resto anche le sequenze dei pranzi nelle rispettive famiglie delle ragazze sono ricche di minuziosi particolari e sanno fare la differenza all’interno di un film complesso come questo.
La forza della pellicola è data soprattutto dall’alchimia che si è creata tra gli interpreti, talmente forte che è quasi difficile scindere la persona dal personaggio. «Il cinema – afferma il regista franco-tunisino – ci permette di esplorare in modo profondo anche le verità più segrete che abbiamo in noi, c’è uno schermo che ci protegge e che ci lascia mettere a nudo come esseri umani; ecco perché cerco attori che siano in grado di darsi in maniera così completa. La trasformazione di Adele è una magia, perché tutto quello che lei ha fatto lo ha fatto in maniera istintiva, e non intellettuale, è stata rapida e immediata. Il suo personaggio è affamato di vita in tutti i suoi aspetti e proprio per questo si mette in situazioni di pericolo, o frustra il desiderio o lo soddisfa assumendosi il coraggio delle cose che fa».
Entrambe le giovani attrici Adèle Exarchopoulos e Lèa Seydoux sono perfette nella parte e la loro bravura cresce al crescere della narrazione oltremodo emotiva. Ampio spazio è dedicato anche alla scuola e all’educazione, temi che s’intrecciano costantemente alle vite dei protagonisti e contribuiscono all’arricchimento dello spettatore che in un unico prodotto può scoprire la bellezza dell’arte tutta.

Dal 24 ottobre anche in Italia potremmo scoprire se il pubblico è veramente pronto a misurarsi con una storia così bella e potente come La vita di Adele, una vita in cui molti possono riconoscersi ma fanno fatica a metterla in luce.

Titolo originale: La vie d’Adèle – Chapitre 1&2
Regia: Abdellatif Kechiche
Sceneggiatura: Abdellatif Kechiche, Ghalya Lacroix
Attori principali: Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Jérémie Laheurte
Montaggio: Camille Toubkis, Albertine Lastera,Ghalya Lacroix
Fotografia: Sofian El Fani
Produzione: Quat’sous films, France 2 Cinéma, Wild Bunch, Scope Pictures, Vértigo Films
Distribuzione: Lucky Red
Genere: Drammatico
Paese: Francia 2013
Durata: 179′