Missione compiuta

Sergio Castellitto interpreta Gabriele D’Annunzio nel film di Gianluca Jodice Il cattivo poeta, nel cast anche Francesco Patanè, al suo debutto sul grande schermo. Dal 20 maggio al cinema in 200 copie.

Il Cattivo Poeta rivive al cinema grazie all’impeccabile interpretazione di Sergio Castellitto, che ancora una volta si misura con un personaggio realmente esistito. Un uomo geniale, una figura di spicco dei primi anni del ‘900, il Vate, ovvero Gabriele D’Annunzio, di cui l’attore offre quel che definisce “un cranio vuoto di capelli, contenente un’immensità di sapienza, fantasia e crudeltà”, ma non solo.

Un titolo evocativo, che si riferisce a una definizione dello stesso D’Annunzio, come ricorda Gianluca Jodice, regista appassionato, al suo primo lungometraggio, che minuziosamente ha lavorato alla realizzazione di questa pellicola, recuperando buona parte degli scritti del Vate e utilizzando frasi pronunciate dal poeta stesso. Elementi questi che hanno catturato i francesi, portandoli a co-produrre il film insieme a Matteo Rovere e Andrea Paris, entusiasti di aver intrapreso “una sfida allettante”. Un progetto sposato fin da subito nonostante fosse audace e ambizioso, ma la storia è apparsa solida alla prima lettura e il risultato è veramente di alto livello

D’Annunzio non era mai stato portato alla luce sul grande schermo e Jodice, affascinato soprattutto dagli ultimi anni in cui Il cattivo poeta ha trascorso i suoi giorni, ha messo su una squadra imponente quanto il Vittoriale, ultima dimora del Vate, ampliata a sua immagine e somiglianza, in cui si era ritirato a partire dal 1921.
La storia ha inizio nel 1936, quando a Giovanni Comini – interpretato da un sorprendente Francesco Patanè – appena promosso federale, viene dato un incarico di spicco, che per il giovane ha i contorni di una missione impossibile: sorvegliare Gabriele D’Annunzio affinché non danneggi l’alleanza che si sta consolidando tra il Duce e Hitler.
D’Annunzio è caduto in depressione, trascorre i suoi giorni chiuso in camera tra i vizi di sempre, le donne e la cocaina, ma l’incontro con quella giovane spia gli offrirà una ventata d’aria nuova, una spinta per continuare a lottare.
Il poeta, ma soprattutto l’uomo, viene raccontato dunque negli ultimi due anni della sua esistenza, dal 1936 fino a quel 1 marzo del 1938, quando spirò tra le sue carte all’interno del Vittoriale. Storica location a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda, “apparentemente deposito di antiquariato, in realtà luogo archeologico” come sottolinea Castellitto, senza la quale il film non sarebbe stato lo stesso, perché il Vittoriale “è stata una placenta”, continua l’attore, che ha avuto non solo l’onore di “rubare” l’anima di un grandissimo personaggio, ma di interagire con i suoi oggetti veri.
A rafforzare la veridicità della storia ha contribuito inoltre la fotografia di Daniele Ciprì, che ha restituito delle immagini patinate dell’epoca, così da trasmettere anche la cupezza di un periodo crudo come quello del fascismo, sempre riconoscibile attraverso l’inconfondibile architettura.
Castellitto e Patanè, quest’ultimo esordiente al cinema, sono protagonisti allo stesso modo del film, due personaggi e due attori intensi, due generazioni a confronto, ma soprattutto due mondi; se del poeta, soldato e drammaturgo, a scuola si è studiato molto, della figura di Giovanni Comini ben poco si conosce. Questo film, quindi, oltre a consegnarci un’immagine chiara del clima di tensione e paura disegnato sul volto della gente, esplora da vicino sensazioni ed emozioni dei carismatici protagonisti, rimasti comunque nell’ombra pur avendo fatto la storia.
La pellicola, che scorre e cattura come fosse un thriller, fin troppo vero, mette addosso tanta curiosità e invoglia a documentarsi su personaggi come Luisa Baccara, interpretata da Elena Bucci, pianista ed eterna amante di D’Annunzio, tratteggiata con vigore dall’attrice. Completano il cast Tommaso Ragno (Giancarlo Maroni), Clotilde Courau (Amélie Mazoyer), Fausto Russo Alesi (Achille Starace), Massimiliano Rossi (Commissario Rizzo), Lidiya Liberman (Lina), Janina Rudenska (Emy), Lino Musella (Carletto), tutti perfettamente in parte.
Il cattivo poeta, dopo vari rimandi a causa delle restrizioni, finalmente il 20 maggio arriva nelle sale italiane, pronto a lasciare una grande impronta, così come hanno fatto protagonisti ed eventi di quello che è stato un incredibile periodo storico, permeato sui libri.

Titolo: Il cattivo poeta
Regia e sceneggiatura: Gianluca Jodice
Attori Principali: Sergio Castellitto, Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Clotilde Courau, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Lidiya Liberman, Janina Rudenska, Lino Musella
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio: Daniela Paggi
Musiche: Michele Braga
Scenografia: Tonino Zera
Costumi: Andra Cavalletto
Casting: Francesca Borromeo
Aiuto regia: Federico Nuti
Suono: Angelo Bonanni
Organizzatore generale: Jacopo Cino
Delegato di produzione: Camilla Fava Del Piano
Produttore associato: Ines Vasjlievic
Prodotto da: Matteo Rovere, Andrea Paris
Coprodotto da: Nicolas Anthomé
Produzione: Ascent Film e Bathysphere
Distribuizione: 01 Distribution
Anno: 2020
Durata: 106′