Il metazombie

Michel Hazanavicius filma Coupez!, un geniale divertissement che potrebbe rappresentare il primo caso di film meta-meta-metacinematografico nella storia della settima arte.

In principio ci fu The Artist, geniale riesumazione del cinema muto vincitore di ben cinque premi Oscar, incluso quello al Miglior film. Improvvisamente, il regista Michel Hazanavicius, classe 1967, si trovava trasposto dalle parodie dei film di spionaggio, che gli avevano dato una discreta notorietà in patria, al rango di cineasta acclamato al livello internazionale. Se la storia del cinema ci ha abituati a queste repentine ascese e altrettanto rovinose cadute, nella decina d’anni trascorsa dalla serata degli Oscar del 2012 Hazanavicius non ha però prodotto nulla che sfiorasse, anche solo alla lontana, il successo di critica e di pubblico raggiunto con The Artist. Un film come Il mio Godard, basato sull’affaire tra Jean-Luc Godard e Anne Wiazemsky, ha deluso il diretto interessato e ha lasciato piuttosto indifferenti critica e pubblico. Lo stesso è accaduto per The Search e Le Prince oublié. Con Coupez!, film scelto addirittura per aprire l’ultima edizione del Festival di Cannes, Michel Hazanavicius sembra voler tornare alle sue radici per reinventarsi: risultato raggiunto, ma solo in parte.
La trama di Coupez! parte da un’incipit fulmineo. Una troupe minuscola, da produzione indipendente, sta girando un film di zombie in un luogo isolato un tempo scenario di misterioso «esperimenti scientifici giapponesi» durante la Seconda Guerra Mondiale. Il regista, insoddisfatto soprattutto dell’interpretazione della protagonista femminile, decide di scatenare una vera epidemia zombie. Coupez! è un remake di One Cut of the Dead di Shin’ichirō Ueda, film giapponese del 2017 che partiva da una premessa simile: nel cast, Hazanavicius ha radunato un gruppo affiatato di attori francesi, intrecciando senza problemi interpreti provenienti dal cinema d’autore con volti noti soprattutto per le loro apparizioni in analoghi film di genere; abbiamo perciò Bérénice Bejo, habitué anche dei set italiani, Matilda Lutz di Revenge e A Classic Horror Story, Finnegan Oldfield che interpreta se vogliamo sé stesso nel ruolo del giovane attore in ascesa chiamato a fare il coprotagonista nel film-nel-film, e soprattutto Romain Duris nei panni del regista.

In realtà, più che un mero rifacimento del film giapponese, Coupez! è un meta-remake, o, se proprio dobbiamo, un meta-metafilm con una struttura a specchio e a concatenazioni particolarmente complessa. Se il film originale semplicemente mostrava una troupe cinematografica alle prese con dei veri zombie per girare il primo horror in diretta televisiva, per i primi trenta minuti Coupez!, in uno straordinario piano sequenza, segue la linea narrativa del wellesiano regista insoddisfatto che pur di ottenere reazioni credibili dai suoi attori non esita ad evocare un assalto zombie. Finito questo pezzo di bravura e parodia però, Coupez! torna indietro nel tempo e fa scoprire che tutto quello che abbiamo visto era una messinscena, commissionata a uno scarso regista francese da un’anziana imprenditrice giapponese: una diretta dalla durata di mezz’ora, che appunto mostri il set di un brutto film horror essere invaso da veri zombie, membri della troupe mostrificati. Prima e durante le riprese però va tutto storto, il regista della diretta si trova a dover sostituire l’attore che doveva interpretare il ruolo del regista e, anche dopo aver battuto il ciak, le cose continuano ad andare male, fino a che un’attrice, troppo immedesimata nella parte, non inizia a minacciare davvero di uccidere i colleghi.
Coupez! incarna un’operazione narrativa che avrebbe fatto la gioia dei vari Umberto Eco e Baudrillard: abbiamo un film, quello di Hazanavicius, che contiene un film-nel-film, quello girato in diretta dal personaggio di Romain Duris, a cui si sovrappone un terzo livello meta-narrativo, ibrido, per cui, in un’alternanza anche di texture fotografiche, nel terzo e ultimo atto di Coupez! vediamo contemporaneamente le scene viste nel primo atto, ma anche tutte le problematiche che si creano nel backstage, durante la ripresa della diretta. Un grandioso meta-film, su un film, tecnicamente sperimentale, che finisce per essere fatto a pezzi dai suoi interpreti non meno degli zombie rappresentati in scena. Del resto, anche The Artist era un film muto sulla crisi del cinema muto, ambientato nella Hollywood di fine anni venti. Tuttavia, Coupez! è davvero la sovrapposizione tra l’intuizione meta- che aveva reso grande The Artist e il tono scanzonato che aveva caratterizzato alcuni dei primi film per il grande schermo di Hazanavicius, titoli come Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo o il suo sequel Missione Rio. In Coupez! peraltro non mancano momenti di meta-riflessione sul significato simbolico della figura dello zombie, benché anche questi passaggi immediatamente si volgano in parodia – «lo zombie ha una funzione sociale molto forte è la mondializzazione è il globalismo è il capitalismo è il consumismo», recita il giovane dico, cercando di fare colpo sulla misteriosa produttrice asiatica del film. Memorabile il momento in cui, nel primo atto, l’attrice protagonista del film-nel-film uccide il regista “auto-zombieficatosi” a colpi d’ascia, urlando «coupez!» («tagliate», come nel titolo).

Proprio il titolo del film è stato al centro di una paradossale controversia che vale la pena riportare ai margini della recensione. Il titolo originale del film di Hazanavicius doveva essere Z (comme Z), ma subito prima della première a Cannes è scoppiato un vero e proprio scandalo: veniva contestata, al regista e alla produzione, la scelta di una lettera che, nel conflitto tra Ucraina e Russia, aveva assunto un significato propagandistico filoputiniano. In una mossa di accomodamento e marketing che pure è un segno dei tempi, il titolo francese è stato improvvisamente cambiato in Coupez!, dall’espressione con cui i registi fanno interrompere l’esecuzione e la ripresa di una scena, spesso proprio a causa di uno sbaglio da parte del cast (se invece la take viene bene si può urlare indifferentemente «taglia!» o «buona!»). Il titolo internazionale è diventato Final Cut, in Italia, dove il film sarà distribuito a fine ottobre in occasione di Halloween è invece Cut! Zombi contro zombi. Paradossalmente, anche questa assurda polemica si inserisce bene nel tono grottesco che permea il film, e il film-nel-film, e il film-nel-film-nel-film: del resto, mai come negli ultimi tre anni la realtà è mai stata più cinematografica. E forse più banale.

Titolo: Coupez! (Cut! Zombi contro zombi)
Regista: Michel Hazanavicius
Sceneggiatura: Michel Hazanavicius, dal film di dal film di Shin’ichirō Ueda
Fotografia: Jonathan Ricquebourg
Scenografia: Joan Le Boru
Costumi: Virginie Montel
Montaggio: Mickaël Dumontier, Michel Hazanavicius
Produzione: SK Global Entertainment, Bluelight, Getaway Films, La Classe américaine, France 2 Cinéma, GAGA Corporation
Distribuzione: Nexo Digital
Genere: horror, parodia
Data di uscita: 31 ottobre 2022