Il giovane Tim torna a Ryme City per affrontare l’improvvisa scomparsa del padre, il detective Harry Goodman, venuto a mancare in circostanze misteriose. Ma Ryme City non è una città qualunque: si trova nella regione di Kanto, luogo di convivenza tra umani e… Pokémon!

Pokémon Detective Pikachu, adattamento live-action dell’omonimo videogioco per Nintendo 3DS (estensione dell’originale, inizialmente disponibile solo in Giappone), mostra al mondo come sarebbe la nostra vita se i Pokémon esistessero davvero, e lo fa nel migliore dei modi.

Non è solo la geniale trovata di far doppiare la più famosa tra le adorabili bestioline, Pikachu, a un esilarante Ryan Reynolds a rivelarsi vincente, ma l’intera impostazione del film.

Fin dalle prime scene, Detective Pikachu coglie perfettamente l’essenza del proprio argomento, e seppur la trama o l’esecuzione di alcuni segmenti possano sembrare a volte eccessivamente scontati, allo spettatore – specie se appartenente alla generazione che è cresciuta giocando con il Game Boy e guardando l’anime in tv ogni pomeriggio dopo la scuola, ma anche ai novizi del campo – non importa.

Questo perché, tramite un’operazione nostalgica di cui è bene non sottovalutare l’efficacia, la pellicola fa appello a quei sentimenti che tutti – ma in particolare la cosiddetta Generazione Y (Millennial Generation) – serbano dentro, e a quella voglia di essere, come il protagonista del film, qualcosa di più. E quel qualcosa di più, in questo caso, coincide con il poter vivere fianco a fianco con questi buffi mostriciattoli e rendere la propria quotidianità un po’ meno… Quotidiana.

Perché Tim (Justice Smith) non è – contrariamente a quanto si possa immaginare – un allenatore di pokémon: è un semplice ragazzo solitario che lavora nel campo delle assicurazioni. Ma quando viene contattato in merito alla scomparsa del padre, un detective di Ryme City, si reca in città per ritirare i suoi effetti personali ed occuparsi dell’appartamento. Sarà lì che incontrerà il partner (il Pokèmon Buddy dei videogiochi) del padre: un adorabile quanto bizzarro Pikachu (riesce a comunicare perfettamente con lui), realizzato – come gli altri pokémon, del resto – con una CGI davvero niente male.

Assieme all’animaletto parlante, e con l’aiuto di nuovi amici che incontrerà lungo il percorso – come quella Lucy Stevens (Kathryn Newton) che molto ricorda la Misty della prima serie animata, con tanto di Psyduck perennemente in preda all’emicrania dietro -, Tim non solo farà luce sul mistero che aleggia sull’improvvisa dipartita di Harry, ma riscoprirà cosa vuol dire sognare e aprirsi agli altri. E tanto meglio se nel frattempo il pubblico riesce ad avere un assaggio di come sarebbe avere dei Pidgeot che volano alti nel cielo, degli Squirtle nella squadra dei pompieri, o assistere a un’esibizione canora di Jigglypuff…

E non preoccupatevi: le lotte pokémon non mancano di certo! Parola di Pikachu.

Pika Pika!

Pokémon Detective Pikachu sarà al cinema dal 9 maggio.

Titolo: Pokémon Detective Pikachu
Durata: 104’
Data di uscita: 9 maggio 2019
Regia: Rob Letterman
Cast Principale: Ryan Reynolds, Justice Smith, Ken Watanabe, Kathryn Newton, Bill Nighy, Chris Geere
Sceneggiatura: Dan Hernandez, Benji Samit, Rob Letterman, Derek Connolly, Nicole Perlman
Montaggio: Mark Sanger, James Thomas
Fotografia: John Mathieson
Scenografia: Nigel Phelps
Musiche: Henry Jackman
Produttori: Mary Parent, Kenji Okubo, Toshio Miyahara, Ali Mendes, Don McGowan, Cliff Lanning, Hidenaga Katakami, Tsunekazu Ishihara, Joseph M. Caracciolo Jr., Cale Boyter, Greg Baxter
Una Produzione: Legendary Pictures, The Pokémon Company, Toho Company Ltd., Warner Bros. Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures