Gabbia per talenti

Lontano da qui analizza l’insensibilità della società contemporanea tramite il dramma personale di una donna che lotta per salvaguardare le geniali capacità di un bambino.

È complicato trovare la formula giusta per riconoscere un talento, evitare di disperderlo e valorizzarlo. Lo è ancora di più se il talento riguarda il mondo dell’arte, specie in un mondo contemporaneo indifferente e disinteressato alla bellezza.

Lisa (Maggie Gyllenhaal) è una maestra d’asilo di Staten Island che vive una vita di mediocre normalità: ha un marito affettuoso ma poco carismatico, dei figli per bene ma frivoli o attratti dalla vita militare, coltiva la propria passione per la poesia frequentando un corso, ma con scarsi risultati. Un giorno, casualmente, si accorge che Jimmy, un suo allievo di cinque anni, compone e declama con naturalezza poesie intense. Lisa decide così di proteggere e coltivare quel talento, scontrandosi con il modus vivendi della famiglia del bambino e andando oltre l’apatia di un mondo sordo, ma anche oltre i confini della morale.

Lontano da qui è la storia di una donna irrealizzata e frustrata che intravede nel talento del piccolo Jimmy una possibilità di riscatto: prendendosi cura di lui, tutelandolo dalle negatività del mondo esterno e dandogli la possibilità di sbocciare e affermarsi, Lisa sembra trovare nuova linfa e una missione da perseguire. Difendere la capacità artistica del bambino rappresenta per lei una sorta di dovere morale e una rivincita contro ciò che la vita ha negato a lei e contro una società piatta e insensibile. Ma allora la domanda è: lo fa per il piccolo Jimmy o per se stessa? Questo è uno dei grandi interrogativi che la pellicola intende proporre.

In una delle scene più significative, l’insegnante di poesia dice alla donna: “il tuo atteggiamento è ambiguo”. Effettivamente il personaggio del professore (Gael García Bernal) è, pur essendo secondario, fondamentale perché chiarisce alcuni aspetti del carattere della maestra d’asilo, rivelandone i chiaroscuri.

Il legame tra Lisa e Jimmy – e, più in generale, il film stesso – diventa una sorta di metaforica storia d’amore con la poesia, con tanto di sogni, contrasti, momenti di massimo piacere (è significativo che la donna interrompa un amplesso col marito per rispondere al telefono e trascrivere una poesia del bambino, traendone un più alto appagamento), e ancora fughe e tradimenti. Contribuisce a questa lettura anche l’ottima interpretazione della Gyllenhaal, che dona al personaggio una spiccata sensualità, tra parole espresse sottovoce, ammiccamenti e qualche leggera concessione al nudo.

Attorno a lei si muovono personaggi di contorno, poco presenti ma necessari per descrivere la società in cui si muovono Lisa e Jimmy (a proposito, il piccolo Parker Sevak mostra straordinaria naturalezza): il già citato professore interpretato da Bernal, il padre del bambino che incarna i valori della praticità e dell’utilitarismo, la bambinaia che si occupa di Jimmy che denota frivolezza, i figli della maestra che mostrano completo disinteresse verso l’arte e la bellezza in generale. Nessuno è un personaggio propriamente negativo, ma ognuno rappresenta una sfaccettatura di una società insensibile, piatta, senza interessi, senza sogni, ambizioni e, soprattutto, curiosità.

In un mondo siffatto, è chiaro che il rischio di una dispersione del talento è assai elevato. È indiscutibile – e siamo tutti d’accordo – che vada invece valorizzato. Ma come fare? È questo il grande quesito che pone Lontano da qui, che propone personaggi, fatti e motivazioni sempre in bilico tra etica e scorrettezza, tra giusto e sbagliato, tra comprensibilità e illecito.

Sono molte, dunque, le riflessioni che la regista Sara Colangelo mette sul tavolo tramite questo dramma psicologico ben condotto, contraddistinto da una regia attenta e lineare che permette di sorvolare su alcuni passaggi di sceneggiatura quantomeno forzati.

La versione italiana del titolo (l’originale è The Kindergarten Teacher) trae un emblematico significato da una frase del poeta Carl Sandburg che la Colangelo cita parlando del personaggio di Lisa: «La poesia è il diario di un animale marino che vive sulla terra, desideroso di volare via». Lontano. Una frase che racchiude allo stesso tempo i concetti di libertà e prigionia, e che esemplifica a meraviglia la situazione del talento al giorno d’oggi: spontaneo, incline alla fuga e alla libertà, ma intrappolato all’interno di una società contemporanea cinica, indifferente e chiusa come una gabbia.

Titolo originale: The Kindergarten Teacher
Regista: Sara Colangelo
Sceneggiatura: Sara Colangelo, Navad Lapid
Attori principali: Maggie Gyllenhaal, Gael García Bernal, Parker Sevak
Fotografia: Pepe Avila del Pino
Scenografie: Gwen Roach
Montaggio: Marc Vives, Lee Percy
Musiche: Asher Goldshmidt
Costumi: Vanessa Porter
Produzione: Maven Pictures, PaperChase Films, Pie Films
Distribuzione: Officine Ubu
Genere: Drammatico
Durata: 97’
Uscita nelle sale italiane: 13 dicembre 2018