L’ironia contro il degrado

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A Linguaggi creativi, va in scena Il destino di una tazza senza manico, con Monica Bonomi. Per tre giorni questo spazio, intimo e accogliente, presenterà uno spettacolo tratto da due affascinanti racconti di Heinrich Böll.

Racconti umoristici e satirici è una raccolta geniale, che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Heinrich Böll la pubblicò nell’83 per evidenziare, attraverso l’ironia, le contraddizioni e le ingiustizie che la Germania si trascinava dietro, come gravosa eredità post-bellica. Vanno letti almeno una volta perché, abituati all’ironia pirandelliana tutta mediterranea, c’è bisogno di confrontarsi anche con una sfumatura più nordica e teutonica, più metropolitana, di questo stesso sentimento.
Monica Bonomi fin da ragazzina è rimasta affascinata dalle grandi possibilità teatrali che si celavano dietro i testi, e ha scelto di unirne due nel suo spettacolo: Il destino di una tazza senza manico e L’uomo che ride, molto vicini nel loro delineare protagonisti che vivono una privazione, una mancanza e nel confrontarsi con una situazione che, sotto la sua patina di malinconia, nasconde profonde sfumature ironiche – se non addirittura divertenti nella loro contraddittorietà.
Nel primo, una tazzina – privata della sua parte più funzionale – può dar voce metaforicamente alla condizione femminile, con la sua presunta inutilità, la sua condizione marginale di “spettatrice forzata” a causa dell’abbandono su un davanzale. Ma la sua posizione le permette anche di rievocare tutto quello che ha visto passare sotto i suoi occhi per 25 anni: in questo racconto Böll ha uno sguardo a metà strada tra l’innocenza di un bambino che si diverte a inventare storie con gli oggetti della sua quotidianità e l’adulto disincantato che, dietro alle finzioni e alle storture della vita, riesce sempre e comunque a trovare una chiosa umoristica.
L’uomo che ride è invece la storia assurda di un uomo che fa il claquer e che, per questo motivo, non ride mai: dovendo farlo di professione non aspetta altro – nella propria quotidianità – che poter “distendere gli affaticati muscoli del mio viso e il mio animo malconcio, con una profonda serietà”. Il suo lavoro apparentemente piacevole – simbolo di una società che della finzione e della spettacolarizzazione fa il suo baluardo – ha tutto da invidiare ai muratori, macellai o impiegati che, terminata la giornata, possono lasciarsi il lavoro alle spalle e gioire delle piccole cose della vita. A lui – al quale tocca gioire per dovere – non resta che ripudiare il sorriso in ogni altro momento della vita.
Monica Bonomi ha alle spalle un vastissimo repertorio di seminari e spettacoli legati all’ambito comico, umoristico e al teatro dell’assurdo – ed è certo che anche con questo autore saprà giostrare benissimo le sfumature che ormai le sono proprie e che padroneggia fisicamente ed emotivamente con grande abilità.
Nelle repliche di sabato 13 e domenica 14 aprile lo spettacolo godrà anche dell’accompagnamento musicale di Andrea Parazzolli – tastierista dei Teka-p – e del fratello Guido.

Lo spettacolo andrà in scena:
Linguaggi creativi
via Eugenio Villoresi, 26 – Milano
da venerdì 12 a domenica 14 aprile, ore 20.00

Il destino di una tazza senza manico
testi di Heinrich Böll
di e con Monica Bonomi
musica dal vivo di Andrea e Guido Parazzolli