Ispirato all’omonimo corto scritto e diretto dal poliedrico regista svedese David F. Sandberg, qui al suo primo lungometraggio, Lights Out è un onestissimo intrattenimento che torna alle radici della paura atavica del mostro che si nasconde nel buio e la declina in chiave, se non originale, per lo meno credibile.

Diana è uno spirito d’ombra in grado di interagire con il mondo fisico e che rifugge la luce, naturale o artificiale essa sia. Perseguita Sophie, donna sulla cui mente ha una forte influenza, e tutta la sua famiglia. Quando Paul, secondo marito di Sophie, viene barbaramente trucidato dallo spettro, i loro due figli Rebecca (giovane donna in aperto conflitto con la madre) e Martin (ragazzino sveglio e affettuoso) cercano di comprendere il mistero intorno agli squilibri mentali della madre e di sopravvivere alla caccia spietata di Diana.

Lights Out – Terrore nel buio, horror dalle forti tinte paranormali e dal budget contenuto, sbarca in Italia durante un’estate gravida di prodotti di genere e riesce a ritagliarsi il suo piccolo e meritato spazio.
Non ci si può certo attendere rivoluzionaria originalità né disturbante e profondo raccapriccio, ma il prodotto diretto da David F. Sandberg, regista svedese all’esordio nel lungometraggio, ispirato all’omonimo corto da lui stesso girato nel 2013 e notato e finanziato dall’attuale Re Mida dell’intrattenimento d’orrore James Wan, riesce per lo meno a distaccarsi dal fondo del barile scavato dall’immaginario orrorifico degli ultimi anni (che ha regalato prodotti risibili quali Ouija, Annabelle o The Gallows – L’esecuzione, per citarne alcuni).
La tesi perseguita è semplice e a tratti piuttosto efficace: prendere la paura atavica per eccellenza e tratteggiarle intorno i contorni di uno spirito inquieto e guidato esclusivamente da cieca rabbia ed esasperato egoismo che non mascherino buonisti secondi fini di giustizia per un torto subito o retroscena strappalacrime, e dotandolo altresì della capacità parziale di controllare il flusso di corrente elettrica.
Il ricorso a un utilizzo molto parsimonioso della computer grafica a favore di effetti speciali artigianali ed efficaci nella loro semplicità, a un impatto visivo diretto, e la capacità di schivare (seppur parzialmente) le trappole dei cliché portati in dote dal genere, compensano una scrittura non troppo ispirata ma dalle ottime trovate e alcuni poco efficaci momenti da sobbalzo sulla poltroncina.
La cosa per la quale Lights Out – Terrore nel buio convince più di tutte è però il lavoro di costante sottrazione che costruisce l’aura di incombente terrore intorno a Diana, smorzando la possibile caduta nel ridicolo e sostenendo gli stringati ottanta minuti di durata senza eccessive cadute di ritmo.
Niente di nuovo all’ombra della sera, ma per lo meno Lights Out regala qualche brivido e gode di un impianto visivo all’altezza, coadiuvato da convincenti prestazioni attoriali.
Pregi non da poco per l’inflanzionato horror odierno.

Titolo originale: Lights Out
Nazionalità: Stati Uniti
Anno: 2016
Genere: Horror, Thriller
Durata: 81′
Regia
: David F. Sandberg
Cast: Teresa Palmer, Gabriel Bateman, Maria Bello, Alexander di Persia, Billy Burke, Alicia Vela-Bailey, Lotta Losten
Sceneggiatura: Eric HeissererPablo Trapero
Produzione: James Wan, Lloyd Everard, Lawrence Grey, Eric Heisserer, Atomic Monster, Grey Matter Production, New Line Cinema
Distribuzione: Warner Bros Italia
Fotografia: Marc Spicer
Musiche:
Benjamin Wallfisch
Montaggio:
Michael Aller, Kirk M. Morri

Nelle sale italiane dal 4 Agosto 2016