Pronti a tornare nella giungla?

Benvenuti nella giungla arriva in sala ventidue anni dopo l’uscita di Jumanji. Un sequel che non si prende troppo sul serio e, malgrado difetti di scrittura e minutaggio eccessivo, riesce a divertire senza far rimpiangere l’originale.

Alan Parrish aveva lanciato Jumanji in un fiume, ma a quanto pare non è così facile liberarsi del diabolico gioco da tavolo.
Trovato proprio dove l’avevamo lasciato, su una spiaggia da qualche parte in America, per tenersi al passo con le nuove tecnologie il gioco si evolve in videogame ed è pronto a ghermire nuovi, ignari giocatori.
A farne le spese sono Spencer, Fridge, Bethany e Martha, quattro liceali che si ritrovano insieme in punizione. Attivato il gioco, vengono catapultati in una realtà virtuale dalla quale potranno fuggire solo completandone tutti i livelli.

L’incipit di Jumanji – Benvenuti nella giungla ha un po’ il sapore di The Breakfast Club. Quattro ragazzi, diversi per estrazione e atteggiamenti, si ritrovano a scontare una punizione scolastica e sono costretti a interagire tra loro. C’è la biondina smorfiosa tutta selfie e Instagram, la ragazza timida e topo di biblioteca, il nerd imbranato e l’atletico giocatore di football.
Anche quando il quartetto viene catapultato nel mondo digitale, lo spazio chiuso in cui affrontare le paure e gli istinti rimane tale, con l’aggravante di avatar casualmente dotati di caratteristiche e capacità antitetiche rispetto alle personalità originali.
Ovviamente Jack Kasdan non vuole lanciarsi in alcuna disamina giovanile o sociale e Jumanji – Benvenuti nella giungla si presenta esattamente come ciò che dovrebbe essere: un giocattolone divertente e citazionista che non si prende troppo sul serio. Se poi c’è un po’ di spazio per accennare un racconto di crescita, tutto di guadagnato.
Dwayne “The Rock” Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillian indossano divertiti i panni del gruppo di adolescenti non a proprio agio in corpi estranei, regalando la giusta dose di umorismo senza cadere in un esagerato non-sense. É vero, non si ride a crepapelle, ma si sorride spesso e il passaggio di testimone dal predecessore è credibile e indolore, con il sequel che migliora persino alcuni spunti del capostipite (pur diventato un piccolo cult, Jumanji era un film originale ma coi suoi limiti se analizzato con adulto distacco).
Jumanji – Benvenuti nella giungla non è comunque un film perfetto. Soffre di uno stiracchiamento eccessivo e di una certa ripetitività che si sarebbe potuta evitare condensando gli eventi nei canonici cento minuti. Inoltre, pur con le attenuanti del caso, paga il ricorso ai soliti stereotipi e l’ingombrante paradosso narrativo cui probabilmente si è deciso di soprassedere in fase di sceneggiatura per spingere sui buoni sentimenti.
Pellicola senza pretese autoriali, Jumanji – Benvenuti nella giungla gode di un comparto visivo coadiuvato da un eccellente utilizzo degli effetti speciali e della computer grafica. Coinvolge nelle scene d’azione e riesce, cosa più importante, a far affezionare quel poco che basta ai suoi protagonisti.
Niente di nuovo sotto il sole del blockbuster. Ma dati i precedenti che di volta in volta hanno visto l’aggiornamento del brand storico di turno, può considerarsi promosso.

Titolo originale: Jumanji: Welcome to the Jungle
Nazionalità: Stati Uniti
Anno: 2017
Genere: Avventura, Fantastico
Durata: 119′
Regia
: Jack Kasdan
Interpreti: Dwayne “The Rock” Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillian, Nick Jonas, Bobby Cannavale
Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers, Scott Rosenberg, Jeff Pinkner
Produzione: William Teitler, Matt Tolmach Productions, Radar Pictures, Seven Bucks Productions, Sony Pictures Entertainment
Distribuzione
: Warner Bros
Fotografia: Gyula Pados
Montaggio: Steve Edwards, Mark Helfrich
Musiche Originali: Henry Jackman

Nelle sale italiane da giorno 1 Gennaio 2018