Una commedia leggera guidata da tre scaltri vecchietti

Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin sono tre anziani che per la prima volta in vita loro deviano dalla retta via, mettendo a repentaglio la loro vita da pensionati quando la banca utilizza il loro fondo pensione per coprire un’assicurazione aziendale.

Joe (Michael Caine), Willie (Morgan Freeman) e Al (Alan Arkin) sono tre pensionati amici di vecchia data, ex lavoratori delle acciaierie di Brooklyn.

Passano il loro tempo a chiacchierare al Diner di Nat o al circolo con altri anziani, condividendo i loro problemi e facendosi forza l’un con l’altro dato che le cose non vanno affatto bene e Joe rischia di perdere la casa.

Dopo aver lavorato per trent’anni, quando la banca decide di usare il loro fondo pensione per pagare un’assicurazione aziendale, vedono a rischio i risparmi di una vita. Un giorno Joe si ritrova nel bel mezzo di una rapina in banca e, colpito dall’efficienza dei rapinatori, decide che quella può essere l’unica strada per recuperare i soldi che gli spettano. Cerca così di convincere i suoi amici a realizzare il suo piano e rischiare il tutto per tutto. In fondo cos’hanno da perdere?

Il regista Zach Braff, conosciuto in Italia principalmente per il suo ruolo da protagonista nella serie tv Scrubs, porta sul grande schermo il remake della commedia Vivere alla grande (1979) di Martin Brest.

La differenza con la pellicola originale sta nella motivazione che spinge i tre anziani ad organizzare una rapina: non per noia o per sentirsi ancora giovani, bensì per sopravvivere e rifarsi della pensione di cui sono stati ingiustamente privati. E manca l’amarezza che caratterizzava il film del ’79, qui invece troviamo, nonostante un tema toccante, molto slapstick e un finale all’acqua di rose.

Insospettabili sospetti spreca un grande cast e rimane un film che offre poco più di tre grandi vecchi strambi che si scambiano frecciatine e fanno sorridere per qualche gag ben azzeccata.

Freeman, Caine e Arkin hanno senza dubbio la giusta chimica, ma questo film è un rifacimento eccessivamente bonario e poco brillante, che ha ben poco da donare al suo pubblico.

Il film si regge su una narrazione sommaria, tenuta in piedi solamente dalle interpretazioni dei tre grandi protagonisti.

La sceneggiatura è prevedibile dall’inizio alla fine, e la regia di Zach Braff ha pochi slanci. Nonostante qualche espediente visivo di montaggio e alcuni brani interessanti della colonna sonora, il resto manca di finezza e non coinvolge o sorprende mai.

La scenografia e i costumi, volutamente nostalgici, sottolineano lo stile retrò della pellicola.

Il ritmo del film è discontinuo e non sempre riesce a trovare un giusto equilibrio fra le parti più “action” e quelle meno. Come quella col montaggio scattante nella fase dei preparativi della rapina e quella di una sequenza di ricostruzione degli eventi degna di un giallo tv.

L’energia positiva che il film raggiunge è dovuta unicamente alla chimica delle sue tre stelle, attori fantastici che è palese si divertano con il materiale leggero dato dallo script e lo elevano quanto più possibile quando sono loro a occupare lo schermo.

Una commedia da dimenticare che disperde il talento alla base dell’opera.

Titolo originale: Going in Stlyle
Regia: Zach Braff
Sceneggiatura: Theodore Melfi
Montaggio: Myron I. Kerstein
Fotografia: Rodney Charters
Cast: Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin, Joey King, Christopher Lloyd, Matt Dillon, Ann-Margret
Distribuzione: Warner Bros.
Origine: USA
Anno: 2017
Durata: 96’
Genere: Commedia
Data di uscita: 04 Maggio 2017