Una serata all’italiana

Tratta da eventi non reali, ma che hanno una discreta possibilità di essere realmente accaduti, Giorgio Amato racconta una tipica cena tra un politico, una escort, un imprenditore, droghe e tangenti.

Il regista e sceneggiatore Giorgio Amato, (conosciuto per i film Circuito chiuso e The stalker) dirige il film Il ministro, che uscirà nelle sale italiane il 5 Maggio 2016.

La trama di questo film è molto semplice: Franco Lucci, interpretato da Gianmarco Tognazzi, è un imprenditore sull’orlo del fallimento; per evitare che ciò avvenga è costretto a cercare di ottenere, a qualunque costo, un grosso appalto pubblico di modo da poter salvare la sua impresa edilizia ed il suo stile di vita decisamente benestante. Per aggiudicarsi questo appalto Frano organizza una cena insieme alla moglie Rita (Alessia Barela), al cognato/socio in affari Michele (Edoardo Pesce) e la domestica (Ira Fronten), alla quale parteciperà il Ministro Rolando Giardi, interpretato da Fortunato Cerlino (attore di punta della serie Gomorra), al quale verrà consegnata una tangente e fatta passare una piacevole serata con una escort. In cambio di questi servizi Franco otterrà il tanto desiderato appalto pubblico. I piani cambieranno quando, a causa di un imprevisto, l’escort in questione verrà rimpiazzata all’ultimo minuto da una ballerina di Burlesque di nome Zhen (Jun Ichikawa), la quale si dimostrerà tutto fuorché facile da manipolare e che anzi cambierà le carte in tavola durante la serata.

La regia che Giorgio Amato propone è molto lineare, senza particolari pretese o sperimentazioni, d’altronde questo film trae la sua forza dalla sceneggiatura e dall’interpretazioni degli attori i quali, bisogna dirlo, compiono tutti un lavoro eccelso nel rappresentare i loro personaggi. Sempre parlando degli attori è interessante notare come questi riescano ad interagire tra di loro in modo che si potrebbe definire” teatrale”, di fatti questa sceneggiatura potrebbe tranquillamente essere trasportata a teatro. L’atmosfera del film è a tratti comica a tratti drammatica, in quanto i fatti che avvengono riescono ad avere una notevole credibilità se visti in un ottica italiana. Sia la drammaticità che la comicità derivano dalla caratterizzazione fuori le righe e assolutamente negativa di tutti i personaggi presenti, nessuno dei quali è rappresentato in maniera positiva; eppure nonostante una palese esagerazione, ogni personaggio riesce a rappresentare se stesso realisticamente, tanto realisticamente da far riflettere lo spettatore sul fatto che persone del genere esistano effettivamente e che, forse, si tratta anche di persone con le quali ha familiarità.

In questo film sono facilmente ritrovabili le influenze del recente successo italiano Perfetti sconosciuti  e del fenomeno di Roman Polanski, Carnage, dai quali Il ministro prende a piene mani la struttura narrativa, l’ambientazione e soprattutto il repentino cambio di ritmo, più o meno verso i tre quarti di film. Questi elementi, che sono sì estremamente riconoscibili, non devono però togliere il merito a Il ministro film di voler provare a inserirsi (riuscendovi in parte) tra i titoli che negli ultimissimi tempi possono essere definiti i nuovi prodotti del cinema italiano, come Smetto quando voglio, Jeeg Robot, Perfetti sconosciuti e Veloce come il vento.

Da notare inoltre come un notevole contributo al film venga dato dalle musiche originali di Eugenio Vicedomini, che sono assolutamente perfette in quanto a ritmo e contenuti e senza le quali una parte della vivacità di Il ministro andrebbe senz’altro perduta.

Titolo originale: Il ministro
Regia e sceneggiatura : Giorgio Amato
Attori principali: Gianmarco Tognazzo, Alessia Barela, Fortunato Cerlino, Jun Ishikawa, Edoardo Pesce
Produttori esecutivi: Giorgio Amato, Leonardo Poggiali
Direttore della fotografia: Claudio Marceddu
Montaggio: Angelo D’agata
Musiche originali: Eugenio Vicedomini
Produzione: Golden Production S.r.l.
Distribuzione: Europictures.
Ufficio stampa: Manzo Piccirillo