Doppia recensione del nuovo riadattamento del classico Disney.

Accostarsi all’animazione ed elevare il prodotto
di Andrea Ussia

Continuano i rifacimenti in chiave live action dei classici Disney e stavolta tocca a Il libro della giungla, tratto dal famoso romanzo di Kipling. Un remake che mantiene lo spirito avventuroso e gli insegnamenti morali dell’originale, sapendo intrattenere e divertire.

Mowgli è un cucciolo d’uomo trovato nella giungla da Baghera e cresciuto da un branco di lupi, capitanato da Akela. Tuttavia la tigre Shere Kan, che ha un conto in sospeso con gli uomini, vuole ucciderlo. L’unica via d’uscita per Mowgli è lasciare la giungla per raggiungere il villaggio degli uomini.

Il pubblico non deve preoccuparsi perché la versione live action firmata Jon Favreau non ha nulla da invidiare alla versione animata e ne possiede tutte le caratteristiche utili per la comprensione del prodotto. Difatti diversamente da Cenerentola di Kenneth Branagh (una rilettura quasi shakespeariana della favola), Il libro della giungla ricalca la medesima vicenda e mette in mostra tutti quegli insegnamenti morali che, nonostante il passare gli anni, sono sempre attuali e condivisibili. Facilmente elencabili (l’accettazione del diverso, il riconoscimento delle sue qualità, l’unione come elemento di forza, la saggezza degli adulti, l’importanza della famiglia e il sacrificio degli amici), gli insegnamenti  balzano fuori dallo schermo e divengono utili strumenti di riflessione.

Essendo un rifacimento live pressoché identico all’originale animato, allora sovviene una domanda: perché riproporlo in questa chiave? La domanda si potrebbe estendere a tutti i progetti che, pare, affolleranno nei prossimi anni le sale cinematografiche, ma è d’obbligo cercare di rispondere. L’obiettivo primario è quello di racimolare soldi al botteghino, ma non ci si può accontentare di una risposta così venale. E allora ecco che la risposta può trovarsi all’interno di un circuito cinematografico in cui i classici animati non trovano più spazio (e Frozen è l’eccezione che conferma la regola) e nel quale per poter abbracciare il più vasto pubblico possibile si sceglie di costruire pellicole nelle quali l’accuratezza stilistica e la brillantezza della computer grafica divengono strumenti di attrazione. Difatti Il libro della giungla ostenta una definizione dell’immagine che va oltre i semplici effetti speciali, una fotografia brillante che fa risaltare i colori della savana per far vivere un’esperienza straniante. Lo stesso era stato fatto con i costumi di Cenerentola, che facevano luccicare gli occhi di qualsiasi ragazzina.

Accompagnato dall’immancabile motivetto di Balù e dall’ingombrante presenza di Re Luigi, Il libro della giungla si dimostra in grado di catapultare ognuno di noi all’interno di un’avventura contraddistinta da tappe significative, utili per costruire una consapevolezza e comprendere chi siamo realmente.

Battito animale
di Alessio Neroni

La rivisitazione in chiave live action del celebre classico d’animazione Disney, Il Libro della Giungla, diretto da Jon Favreau, arriva nelle sale italiane il 14 aprile, anche con uno spettacolare 3D, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Il libro della giungla torna al cinema, questa volta diretto da Jon Favreau e sempre basato sui racconti di Rudyard Kipling, che aveva già ispirato il classico d’animazione Disney datato 1967, il diciannovesimo classico prodotto da Walt Disney, che morì proprio durante la sua produzione.

Ora Mowgli, interpretato dall’esordiente Neel Sethi, è il protagonista assoluto di quest’epico live action, che vanta la presenza di un incredibile cast di voci italiane, chiamate a interpretare gli indimenticabili personaggi che il “cucciolo d’uomo” incontra in questa avventura senza tempo.

L’amorevole lupa Rashka, che adotta Mowgli abbandonato nella giungla, ha la voce dell’attrice Violante Placido. Il pluripremiato attore Toni Servillo è Bagheera, la splendida e nobile pantera, severo mentore del ragazzo, e il celebre attore e conduttore Neri Marcorè doppia invece Baloo, lo spensierato orso dallo stile anticonformista. Il gigantesco King Louie, il sovrano adulatore alla disperata ricerca del segreto del letale “fiore rosso” degli uomini (il fuoco), è invece doppiato dal popolare attore e conduttore televisivo Giancarlo Magalli, mentre l’attrice Giovanna Mezzogiorno s’impossessa di Kaa, il gigantesco pitone che utilizza la sua voce seducente e il suo sguardo ipnotico per far cadere Mowgli nella trappola del suo avvolgente abbraccio. Per la prima volta questo personaggio ha sembianze femminili, ed è completamente stravolto rispetto a quello descritto nel libro. Kaa, infatti, era in realtà un personaggio fortemente positivo, amico di Mowgli, che lo accompagna in molte sue avventure (lo salva ad esempio dalle scimmie, assieme a Baloo e Bagheera), e simboleggia forza e saggezza; tuttavia già nella versione d’animazione diventa cattivo.

La Disney anche stavolta lascia estasiato il suo pubblico di fronte a immagini memorabili identiche a quelle del film d’animazione come quella di Mowgli che attraversa il fiume sulla pancia di Baloo, quella degli occhi ipnotici del pitone Kaa e la famosa sequenza che mostra la maestosa parata degli elefanti.

Il libro della giungla, nelle sale italiane dal 14 aprile, è dunque un film tutto da sfogliare, in cui gli effetti speciali riportano sul grande schermo una delle storie che ha emozionato e divertito generazioni di bambini e non solo. Un’avventura che resta impressa soprattutto grazie al 3D che  dà maggiore veridicità alle tantissime scene in movimento che vedono il piccolo protagonista correre nell’immensa giungla. «Una storia di ‘formazione’ che parla di un ragazzino che sta cercando il suo posto nel mondo» usando le parole del produttore Brigham Taylor. «Grazie alle nuove tecniche, per la prima volta, possiamo realizzare proprio la visione di Kipling: un bambino vero in una giungla vera con animali veri, che però sono anche in grado di parlare con lui. L’avventura è reale, gli eventi si susseguono in una escalation, ma allo stesso tempo il film è pieno di calore e umanità». Tutto questo è merito dei filmmaker che hanno utilizzato una tecnologia estremamente avanzata per raccontare questa storia in un modo avvincente e contemporaneo, mescolando performance live action con incredibili ambientazioni digitali e straordinari animali frutto di un’animazione fotorealistica, che gli artisti hanno stilizzato per arricchire la narrazione.

C’è qualcosa di più, quindi, de Lo stretto indispensabile per non perdere quello che è sicuramente soltanto il primo capitolo di questa avventura in cui risuona un battito animale non solo nel cuore di Mowgli.

Titolo originale: The Jungle Book
Regia: Jon Favreau
Sceneggiatura: Justin Marks
Attori e voci principali (versione originale): Neel Sethi, Bill Murray, Ben Kingsley, Idris Elba, Lupita Nyong’o, Scarlett Johansson, Giancarlo Esposito, Christopher Walken
Fotografia: Bill Pope
Montaggio: Mark Livolsi
Musiche: John Debney
Prodotto da Fairview Entertainment, Moving Picture Company, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Durata: 105′
Genere: Avventura