Disastrosa e malfatta pellicola di Alessandro Siani che riesce nell’impresa di far rimpiangere Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores.

Arturo Meraviglia è un impresario fallito, oberato dai debiti e gestore di un vecchio teatro fatiscente. Un giorno entra in possesso dell’eredità di suo zio Frank. Per sfortuna di Arturo l’eredità non consiste in una somma di denaro, quanto in due bambini Rebecca e Gioele. Arturo deve quindi iniziare una convivenza con i suoi due “nipotini”, ignaro che Gioele è in possesso di inspiegabili proprietà telecinetiche. Arturo decide quindi di sfruttare questo potere per ottenere qualche guadagno; peccato che non sia l’unico interessato alle straordinarie capacità del bambino. Nel 1981 usciva Ricomincio da tre dove Massimo Troisi provava con la forza del pensiero a spostare un vaso di fiori – scena citata anche dall’amico Benigni ne La vita è bella – . Trentotto anni dopo, quello che viene definito da molti come “l’erede di Troisi”, Alessandro Siani decide di riprendere quell’idea, svilupparla e farci un film. Un’intenzione sulla carta interessante, per quanto abusata – senza andare a scomodare Carrie di Stephen King, Matilda di Roald Dahl e i rispettivi film, si potrebbe citare anche solo la recente Stranger Things – peccato che il risultato sia semplicemente disastroso. Il giorno più bello del mondo risulta infatti un film sconclusionato, girato male, troppo lungo, bulimico di elementi accennati e non approfonditi, cattivi ridicoli e interpretazioni pessime. Nei primi due atti del film siamo costretti ad assistere a Siani che biascica in napoletano ed è protagonista – a volte insieme allo sprecato Giovanni Esposito – di gag vecchie o che non fanno ridere (spesso entrambi i casi). Il terzo atto, come detto, riesce nell’impresa di far rimpiangere Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, con tanto di scienziati cattivi e una svolta in salsa sci – fi che sembra pescata a piene mani dai film Amblin degli anni Ottanta. Peccato che Siani regista e sceneggiatore sia poco interessato a creare un film visivamente curato e accattivante, anzi, l’intera pellicola è permeata di pressapochismo, sia in fase di regia che in fase di sceneggiatura. Siani sbaglia i più elementari raccordi di montaggio – esempio: Siani sorride in primo piano, nella scena successiva è in secondo piano, con espressione seria, torniamo sul suo primo piano e torna a sorridere. Oppure: un video ripreso tramite smartphone e postato su youtube è montato con tanto di campi e controcampi. A livello di sceneggiatura le cose non vanno meglio. Il motivo del perché Gioele abbia questi poteri non ci viene spiegato, i realizzatori ambientano il film a Natale senza che questo abbia una reale valenza o influenza sulla trama (a eccezione di un’unica scena), Rebecca – la nipote – si affeziona a Siani senza che ci sia stato un adeguato arco narrativo, i cattivi agiscono in modo illogico – perché aspettare così tanto prima di rapire Gioele? –, il loro capo ha un movente assurdo e sinceramente appare strano che la scienziata – guarda caso l’ interesse amoroso di Siani –, sia totalmente all’oscuro dei piani dei suoi colleghi. In poche parole, Il giorno più bello del mondo, risulta un film sciatto, mal scritto, mal girato, mal montato, realizzato con pigrizia come se non gli importasse di dare allo spettatore una pellicola degna di tal nome, magari imperfetta certo, ma capace di rispettare le regole base che permettono a un film di esser definito tale. Quindi, per citare sempre un film di Troisi potremmo dire: credevo fosse Midnight Special invece era solo una perdita di tempo.

Titolo: Il giorno più bello del mondo
Produzione: Italia
Anno: 2019
Regista: Alessandro Siani
Sceneggiatura: Alessandro Siani, Gianluca Ansanelli
Produzione: Bartleby Film, Vision Distribution
Attori: Alessandro Siani, Giovanni Esposito, Giovanna Spampinato, Leone Riva, Sara Ciocca, Leigh Gill
Genere: Commedia, Fantastico
Durata: 100′