Tratto dal libro autobiografico Son of Hamas, il film del regista israeliano Nadav Schirman  traduce in pellicola la storia vera di un ragazzo palestinese da sempre vissuto e influenzato dal sistema violento di Hamas, e di come deciderà di ribellarsi a scelte anche familiari che non condivide, diventando complice dello storico nemico Israele.

Mosab Hassan Yousef è figlio di uno dei maggiori leader del Movimento di Resistenza Palestinese. Primogenito di sette fratelli, Mosab è il figlio nel quale il padre confida di poter lasciare un giorno le redini del movimento. Cresciuto con sentimenti genetici di avversione nei confronti di Israele, Mosab ha solo diciassette anni quando viene arrestato la prima volta, per possesso di armi, dai servizi segreti israeliani.

Questo fatto segnerà la fine della sua vita e l’inizio di un nuovo inaspettato capitolo.

È proprio a causa della prigionia che Mosab vede da vicino e realizza quali siano effettivamente i metodi brutali e insensati di Hamas; disgustato inizia a maturare un cambiamento, suggestionato anche dalle tecniche di convincimento usate negli interrogatori a cui viene sottoposto dallo Shin Bet (agenzia di sicurezza interna d’Israele) che fin da subito vede in lui un potenziale informatore.

Mosab da questo momento diventa una spia d’Israele e, affiancato dal suo reclutatore Gonen Ben Yitzhak, inizia una collaborazione con i servizi segreti israeliani che durerà più di dieci anni, spiando dall’interno tutti i momenti e le attività più importanti dei vertici di Hamas, fino ad arrivare a mentire e a tradire suo padre.

Il figlio di Hamas ripercorre le tappe dello storico conflitto israelo-palestinese e lo fa sia attraverso l’uso di materiali d’archivio, sia svelando l’intimo e profondo rapporto venutosi a creare tra Mosab e il suo reclutatore Gonen in un contesto difficile di paura, tradimenti e manipolazioni.

Il film risulta un lavoro coinvolgente per l’accostamento contrastante di riprese con droni e telecamere di sorveglianza, che mostrano la realtà tragica e gelida di un conflitto secolare, dove le persone coinvolte non sono altro che pedine da muovere e spostare aspettando la mossa del nemico; di contro le interviste intime ai due protagonisti ci mostrano il punto di vista di due persone coinvolte in prima linea che, nonostante la pressione dei ruoli che ricoprono, arrivano a creare tra loro un rapporto di umanità e di lealtà inimmaginabile fatto di emozioni e di debolezze lecite.

Il documentario del regista israeliano offre il punto di vista tecnico-storico più alla portata di chiunque abbia sentito o si sia informato negli anni sulle dinamiche di questa guerra, e quello umano che rivela ruoli e retroscena ai quali difficilmente si pensa.

Suddiviso in capitoli, Il figlio di Hamas è un thriller-documentario, un percorso storico e personale che ripercorre le fasi della guerra tra i due storici nemici e mostra come sia possibile che la lealtà di due persone profondamente diverse diventi il comune denominatore per affrontare e combattere i crimini di un’ideologia sanguinaria e distruttiva che si espande a macchia d’olio, forte del senso di vergogna che cade addosso a chiunque se ne discosti o vi si ribelli.

In concorso alla trentatreesima edizione del Bergamo Film Meeting il film ha già vinto il Premio del Pubblico come Miglior Documentario al Sundance Film Festival.

Titolo originale: The Green Prince
Regia: Nadav Schirman
Attori principali: Mosab Hassan Yousef, Gonen Ben Yitzhak
Sceneggiatura: Nadav Schirman
Prodotto da: Nadav Schirman, John Battsek, Simon Chinn
Produttori esecutivi : Thomas Weymar, Sheryl Crown, Maggie Monteith
Co-produttori: Omri Uzrad, Britta Meyermann
Montaggio: Joelle Alexis, Sanjeev Hathiramani
Fotografia: Hans Fromm, Giora Bejach, Raz Dagan
Effetti visivi: Kiril Rosenfled
Sound design: Alex Claude
Musiche: Max Richter
Anno: 2014
Colore: colore
Durata: 101’
Genere: thriller-documentario
Distribuzione: Wanted
Line producer: Ralf Zimmermann
Tratto dal libro: Figlio di HamasI di Mosab Hassan Yousef (edito Gremese)
Una produzione: A-List Films, Passion Pictures and Red Box Films
Coprodotto da: Telepool, Urzad Productions
In associazione con: The Documentary Company, Yes Docu, Sky Atlantic
Con il supporto di: Bavarian Film Found, German Federal Film Found, Hessen Film Found, New Isreli Film Found For Cinema and Tv