La peggio gioventù

Paolo Virzì torna sul grande schermo con il chiacchieratissimo Il capitale umano, una finta commedia che svela il lato più meschino e corrotto della dirigenza economica del Bel Paese. Al suo fianco un cast intelligentemente scelto e sapientemente diretto.

I leghisti hanno provato a protestare sollevando polemiche che lo stesso Virzì ha definito “buffe”, ma fortunatamente la loro indignazione non ha sortito l’effetto sperato nell’opinione pubblica. La Brianza raccontata dal regista livornese nel suo ultimo film, Il capitale umano, infatti, è un luogo immaginario, una “metafora” scelta per sostituire la reale ambientazione che, se ci dovessimo attenere all’omonima opera di Stephen Amidon da cui è stata tratta la pellicola, sarebbe il Connecticut negli Stati Uniti. E i protagonisti, meschini e spietati, non sono persone reali, ma astrazioni della peggio gioventù italiana, coloro che hanno scommesso sul fallimento dell’Italia e hanno tristemente vinto! Partendo da questo presupposto ed escludendo nel modo più categorico che questo sia un film anche lontanamente razzista, la critica ad un’opera di questo livello non può che essere positiva.
La vicenda è apparentemente quella di Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio), un agente immobiliare medio-borghese ma insoddisfatto che, sfruttando la relazione tra sua figlia Serena (Matilde Gioli) e Massimiliano (Guglielmo Pinelli), erede della fortuna Bernaschi, spera di raddoppiare il proprio capitale investendo del denaro (che non ha) per entrare nel fondo azionario del potente e senza scrupoli Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), padre di Massimiliano. In realtà la trama è più fitta e misteriosa di quanto potremmo aspettarci, quasi da film noir. Un ciclista viene investito nei primi tre minuti del film, ma nessuno in sala capisce esattamente cosa sia successo o come l’incidente possa anche minimamente riguardare i protagonisti. La sua presenza in scena è costante, assordante, nonostante dello stesso si parli il meno possibile e non se ne conosca nemmeno il nome. Egli è la chiave di volta dell’intera opera, ma allo stesso tempo non esiste. Egli è invisibile così come sono invisibili le persone comuni, i disoccupati e i precari agli occhi dei miliardari che viaggiano in business class, guidano BMW, nuotano in piscine private, giocano a tennis in giardino, aprono conti in Svizzera e, ça va sans dire, evadono le tasse per poter essere ancora più ricchi. Il film è diviso in tre parti e racconta la stessa storia con gli occhi di diversi personaggi: Dino, Carla (Valeria Bruni Tedeschi), la moglie perfetta, esaurita e depressa di Bernaschi, e Serena. Solo con l’epilogo, infine, la trama è spiegata completamente. Lo spettatore non ha più dubbi, ma rimane ugualmente interdetto, con l’amaro in bocca, consapevole che questa volta il lieto fine è solo apparente. La villa dei Bernaschi torna a scintillare ma ora è chiaro che dietro allo sfarzo delle feste si cela una tristezza ipocrita e spietata che non risparmia nessuno… o quasi.

Il capitale umano vanta un cast davvero notevole. Oculatamente scelto, ogni attore che ne fa parte è assolutamente adatto al personaggio che deve interpretare. Ottimo Bentivoglio che riesce a sviluppare il suo multi-sfaccettato personaggio a tal punto da risultare, nell’ordine, simpatico, arrivista, patetico e viscido. Una bella interpretazione anche quella di Valeria Bruni Tedeschi; la bellissima attrice (nei panni di una donna sull’orlo di una crisi di nervi, ma visceralmente attaccata alla sua vita da regina) seduce e delude il pubblico, che spera nella sua redenzione fino ai titoli di coda. Valeria Golino, infine, nei panni di Roberta (la moglie di Dino) è uno spiraglio di luce nella terribile umanità descritta da Virzì: ignara di tutto, incinta e ottimista, la donna è uno squarcio di bontà e semplicità capace di smorzare, almeno in parte, le tensioni che si vanno accumulando nel corso della storia.
In definitiva, l’ultima fatica di Paolo Virzì è, a nostro avviso, una delle sue opere più riuscite. Ne consigliamo caldamente la visione, quantomeno per rimanere delusi e arrabbiarsi almeno un po’ con quell’umanità troppo poco umana.

Titolo: Il capitale umano
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesco Piccolo, Francesco Bruni
Distribuzione: 01 Distribution
Produzione: Indiana Production
Con: Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Vincent Nemeth, Matilde Gioli, Gigio Alberti, Guglielmo Pinelli, Giovanni Anzaldo, Bebo Storti