Quando la famiglia è Rock

«In certe famiglie il rock non è mai stato un problema» sono le parole con cui Bip Gismondi, istrionico chitarrista (già in tournée con Ivan), chiude il tributo dedicato a Graziani, autore di indimenticabili ballate, tra le più note e importanti del panorama rock italiano.

Sottoscriviamo per intero le parole di Gismondi, soprattutto dopo aver assistito alla tappa estera del tour Viaggi & Intemperie (dal titolo dell’omonimo album del 1980) – che estera è solo per modo di dire (quello sanmarinese è in realtà il concerto di casa, visto che Ivan si è spento nel 1997 a Novafeltria, nella vicina Valmarecchia).

Schivo rocker di razza (non avendo la presenza scenica di un Vasco Rossi o di un Ligabue dei nostri giorni), poeta della parola, musicista e cantante sopraffino, Ivan Graziani e la sua musica continuano a parlarci di amore e di piccole (proprio per questo importanti) storie di vita, con ironia (esemplare in questo senso Tutto questo cosa c’entra con il Rock & Roll) e intensità, spaziando, controcorrente, dai temi più intimisti a quelli sociali, grazie al progetto Graziani canta Graziani, promosso dall’Associazione Pigro. Il tour fa tappa a La Scala Spazio Polifunzionale a Gualdicciolo (RSM) con un concerto che ripropone, sapientemente riarrangiati, alcuni tra i pezzi più noti del chitarrista abbruzzese, seguendone fedelmente e – viene da dire, di conseguenza – con originalità l’inconfondibile cifra esecutiva (dalla voce alta in simil-falsetto, spesso armonizzata da altre vocalità in coro, alle improvvisazioni melodiche negli assoli del basso e della chitarra).

La band, in classica formazione rock – composta da due chitarre (Filippo Graziani e Bip), basso (Marco Battistini) e batteria (Tommy Graziani, che, con un lungo e travolgente assolo, ha chiarito a tutti il perchè avesse inziato ad andare in concerto con il padre fin da giovanissimo) e tastiera (Carlo Simonari, altro musicista storico di Graziani padre) – ha eseguito sul palco la cosiddetta “scaletta ritrovata” di Ivan, ovvero le canzoni di un concerto mai eseguito, da cui sarebbe nata nella mente di Filippo l’idea del tributo.

Lo spettacolo, condotto in maniera informale, quasi familiare, da Filippo (perfettamente a suo agio sul palco anche nei momenti di “intrattenimento”: che differenza rispetto a quell’imbarazzatissimo Ivan che apriva, inaugurandolo, il Premio Tenco nel 1974), è stato aperto da Fuoco sulla collina, canzone composta nel 1977 – in tempi di contestazione giovanile – in cui Ivan denunciava (in maniera non troppo dissimile dal Fabrizio De André de Storia di un impiegato) il rischio della strumentalizzazione a cui la protesta poteva andare incontro (le battaglie per una giusta causa sono i fuochi visti nel sogno) e, contro il crollo delle illusioni, richiavama ai veri valori della terra (“i fuochi di cui stai parlando sono fari puntati sul campo dei trattori che stanno trebbiando”), in una poetica composizione dalle contaminazioni più roussoniane (nostalgia) che nietzschiane (trasvalutazione dei valori), comunque testimonianza dell’attualità dei testi del rocker abruzzese.

Il concerto è poi proseguito con i tumultuosi riff dell’autobiografico Dottor Jekyll e Mister Hyde, Pigro (feroce critica a quella violenta disinformazione-mistificazione di cui sarebbero responsabili gli intellettuali) e Radio Londra, con le chitarre mordenti de Il Chitarrista (omaggiato anche da Federico Poggipollini nei suoi recenti concerti da solista) e di Monna Lisa (potente inno alla libertà), arrivando – attraverso la produzione “più romantica” dell’ampia discografia di Ivan (Agnese, per la verità un po’ retorica nella sua incerta esecuzione, e Sei così bella, accompagnata da Bip con un meraviglioso flauto traverso “sporco” stile Jethro Tull) – alla conclusione con le attesissime Lugano addio (l’amore impossibile per una donna e per tutto quello che lei rappresentava) e Firenze canzone triste.

Uno splendido concerto, impreziosito da una autentica perla: l’inedito Orchestrale Bastardo, a suggello di una lunga serata – quasi 2 ore – perfettamente riuscita.

Il tour continua con altre 3 tappe:
01 aprile 2011 DEJAVU CLUB SANT’EGIDIO LA VIBRATA
07 maggio 2011 TEATRO PERGOLESI JESI
13 maggio 2011 TEATRO PUCCINI FIRENZE

Filippo Graziani canta Ivan Graziani
Viaggi & Intemperie
regia Pepi Morgia
Filippo Graziani (voce e chitarra)
Tommy Graziani (batteria)
Bip Gismondi (chitarre)
Marco Battistini (basso)
Carlo Simonari (tastiere)