Rarità e pietre miliari restituite al pubblico

Un “festival democratico”, come definito su queste pagine da Alessandro Alfieri, che si sta ponendo come un appuntamento immancabile nel mondo della settima arte.

Il Festival Lumière di Lione è una grande festa del cinema («dove non ci sono perdenti, né vincenti… tranne me» come disse Clint Eastwood durante la premiazione della prima edizione nel 2009) che la “città del cinema moderno” presenta al mondo.
Giunto alla quinta edizione, il festival ha eletto quest’anno Quentin Tarantino come suo padrino e invitato speciale. E non solo! Il regista americano è stato insignito del Prix Lumière 2013 in una grande serata, venerdì 18 ottobre, alla presenza di grandi personalità del cinema come gli attori Harvey Keitel e Uma Thurman, il regista Bertrand Tavernier e i produttori Harvey Weinstein e Lawrence Bender.

Un festival dove le retrospettive non sono di certo mancate, ma nemmeno altre tipologie di omaggio al grande cinema, come i restauri e le riproposte di alcune rarità. Sono stati moltissimi i film restaurati e proiettati in anteprima francese o mondiale durante la settimana. Un’attenzione particolare è stata riservata al nostro Paese con le proiezioni di Roma, città aperta di Roberto Rossellini e di Pane e cioccolata di Franco Brusati (una menzione particolare merita la Cineteca di Bologna per lo straordinario lavoro eseguito sulle due pellicole), ma anche de Gli ultimi di Vito Pandolfi, un crudo ritratto della campagna friulana degli anni Trenta. Altre proiezioni di film restaurati sono state Così bella, così dolce di Robert Bresson, Parade, l’ultimo film girato da Jacques Tati, Providence di Alain Resnais, L’amico ritrovato di Jerry Schatzberg, Goha di Jacques Baratier e molti altri.

Una parte della programmazione è stata dedicata ai primi passi del parlato nel mondo del cinema, in una rassegna intitolata Le muet dans le parlant, le parlant dans le muet (1927-1931). Quattro anni densi di influenze, di influssi, di strizzate d’occhio tra queste due modalità del fare cinema. Un periodo strategico non solo per questa arte, ma anche per la coscienza dello spettatore che scoprì così qualcosa di eccezionalmente naturale: il dialogo. Da Il cantante di Jazz di Alan Crosland, il primo film parlato della storia, a Ricatto di Alfred Hitchcock, da Dans la nuit di Charles Vanel a Primo amore di Paul Fejos.

Ma il festival ha riproposto anche dei kolossal, film epici, pietre miliari della storia del cinema che hanno segnato un’epoca come I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille o Exodus di Otto Preminger, o il capolavoro di Brian De Palma, Scarface. Non è mancata nemmeno un po’ di Italia grazie a L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci (che, nel 1988, riuscì nell’incredibile impresa di vincere nove Oscar). Gli ultimi due film che hanno chiuso la sezione sono stati La valle dell’Eden di Elia Kazan e Il cacciatore di Michael Cimino.

Le Festival Lumière représente un moment important de réflexion sur le cinéma. Les hommages envers qui a contribué à rendre fondamental pour notre monde cet art ont été nombreux et importants. Le Prix Lumière 2013 a été justement décerné à Quentin Tarantino, celui qui ne représente pas la mémoire du cinéma mais l’activation de cette mémoire à travers des citations tant libres que sophistiquées. Et c’est dans cette direction que le Festival a choisi de présenter des films restaurés et des raretés. Pour rendre hommage à l’art du cinéma.

Il festival ha avuto luogo:
sedi varie – Lione (Francia)
dal 14 al 20 ottobre 2013

L’Institut Lumière di Lione presenta
Festival Lumière 2013
info e programma www.festival-lumiere.org