Ascesa e caduta di un dio del calcio

Presentato al Festival di Cannes e distribuito nelle sale Italiane come film evento, Diego Maradona gravita intorno all’ingombrante figura calcistica dell’omonimo protagonista, portando alla luce molto materiale inedito del periodo napoletano e restituendo un ritratto denso e imperfetto.

Diego Armando Maradona è stato uno dei primi personaggi a sfondare i confini dell’universo calcistico e approdare in pianta stabile sulle pagine (spesso copertine) di cronaca e gossip, complice un periodo ormai maturo dal punto di vista delle telecomunicazioni. Talento purissimo, alcuni addetti ai lavori lo considerano il più grande della storia in un’ipotetica classifica dei migliori che abbiano mai calcato il rettangolo verde. Osannato dai tifosi alla stregua di una divinità e odiato dai detrattori con altrettanto livore. Un uomo di eccessi, passioni, gentilezza e disonestà. L’archetipo perfetto dell’ultimo che si è sollevato da una vita di miseria e ha percorso tutta la parabola, ha danzato con le stelle per poi precipitare nel fango.
A cercare di mettere ordine nel colossale intreccio della vita del campione ci prova Asif Kapadia. Non nuovo ad affrontare figure ingombranti del panorama di sport e showbiz (suoi i pluripremiati documentari Senna e Amy), Kapadia decide di cimentarsi con una celebrità ancora in vita, si getta a capofitto su chilometri di registrazioni risalenti al periodo partenopeo del Pibe de Oro e allestisce un ritratto, denso di materiale inedito, che getta luce sulla dicotomia che ha sempre attanagliato il protagonista: il ragazzo Diego e il personaggio pubblico Maradona.
Saltano subito all’occhio alcune scelte artistiche. La prima è l’utilizzo praticamente esclusivo di filmati amatoriali e spezzoni televisivi d’epoca. Diego Maradona vuole essere un flusso continuo, una storia ininterrotta, il racconto della vita di un predestinato. Da questa chiave stilistica deriva l’assenza di intrusioni nei luoghi della storia al di fuori della linea narrativa. Le testimonianze dei familiari, degli amici, di calciatori e colleghi, di storici del calcio e di giornalisti dell’epoca, financo quelle dello stesso Maradona (che ha dato il suo benestare al progetto) vengono lasciate fuori campo in formato esclusivamente sonoro. Un taglio che esaspera la figura del protagonista, esalta le sue azioni e pone l’accento sulle loro conseguenze, ma slava inesorabilmente il contesto che gli gravita intorno, confonde le voci, le riduce a poco più di un brusio sullo sfondo.
Il montaggio, che spesso coniuga immagini di repertorio e fotografie d’archivio ritraenti le stesse situazioni da angolazioni e punti di vista differenti, si avventura alla ricerca di tutte le sfaccettature della personalità del protagonista, dall’affetto per i propri cari al senso di responsabilità nei confronti della famiglia e al vortice di droga e camorra che finisce per inghiottirlo. Un’attenzione così morbosa e soffocante immerge lo spettatore nella narrazione e lo porta a provare empatia per la persona, ma finisce per mettere in secondo un aspetto fondamentale dell’universo Maradona. Il calcio viene ridotto a orpello slegato dal contesto, appendice funzionale al racconto, cronaca epica a una voce che si limita a mostrare giocate da cineteca, goal e accanimento di avversari interscambiabili, sfumati in impersonali scale di grigio.
Diego Maradona, malgrado la mole di materiale che porta alla luce, soffre della durata pachidermica dei suoi centotrenta minuti e di un’intrinseca tendenza al prolisso. Si instaura nel solco del documentario sportivo senza particolari scossoni né lampi di novità, ma ha le potenzialità per essere apprezzato sia da un pubblico occasionale con una minima infarinatura calcistica che dagli appassionati del pallone domenicale.

Titolo originale: Diego Maradona
Nazionalità: Regno Unito
Anno: 2019
Genere: Documentario
Durata: 130′
Regia
: Asif Kapadia
Produzione
: James Gay-Rees, Paul Martin, Asif Kapadia, On the corner films
Distribuzione
: Nexo Digital
Montaggio: Chris King
Effetti speciali:
Jamie Leonard
Musiche:
Antonio Pinto

Nelle sale italiane come film evento dal 23 al 25 Settembre 2019